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martedì 13 dicembre 2011

Don Mattia Nobile , Sacerdote e Terziario Cappuccino . - Parte Seconda -



Don Mattia Nobile

PARTE SECONDA
 
“ Imitò in tutto Gesù e Gesù Crocifisso ”

Fin dalla sua giovinezza , Mattia Nobile si lasciò plasmare dell’Amore del Signore . Negli anni della sua formazione al Sacerdozio , seppe non solo ascoltare ma soprattutto incarnare gli insegnamenti dei suoi Direttori Spirituali . Don Mattia aveva ben compreso che per essere un Santo Sacerdote bisognava seguire il Divin Maestro Gesù , imitarlo in tutto fino alla Croce . Annotava così il suo programma giornaliero di vita su un bianco foglio : “ Devo abbracciare ed amare quello che la natura detesta : la Purezza , l’Umiltà , la Carità , la Pazienza , la Soggezione il Silenzio , il Nascondimento , l’Oblio , il Disprezzo , il Digiuno .
La pace ( Spirituale ) si compra con la guerra ( Combattimento Spirituale ) e si gusta , dopo , la vittoria ” . Una delle prerogative che colpivano maggiormente in Don Mattia , era quella del Silenzio in cui stava abitualmente . Parlare quando si deve e non dire parole superflue : sapere quel che si dice , senza che la Verità e la Carità ne soffra ; riuscire gradito alle creature senza dispiacere a Dio . Ecco quel che solo i Santi ottengano , cioè coloro che della mortificazione e vigilanza ne fanno una legge costante ; coloro che vogliono vivere alla presenza di Dio , che nutrono lo Spirito di Preghiera e stanno assorti nei pensieri dell’Eternità . Padre Eugenio da Ferla , Cappuccino , che fu uno tra i Direttori Spirituali di Don Mattia scriveva di lui : “ Don Mattia evitava d’ordinario le conversazioni e gli incontri e se ne veniva obbligato a stare , rimaneva , sì , ma come chiuso nel suo guscio ; e se si costringeva a parlare , era sobrio nel dire o sembrava contasse le parole , né una di più né una di meno ” . Del resto , non ci avverte lo Spirito Santo che “ la custodia della lingua salvaguardia dell’anima “ . Per questo , vengono tributate a Don Mattia elogi non comuni da persone competenti , testimoniò il Sacerdote Vincenzo Sozzi : “ Don Mattia amò in tutta la sua vita Sacerdotale la solitudine e il Silenzio , parlò pochissimo , preferendo intrattenersi con Dio ; ma le poche parole che pronunziava erano sentenziose ed istruttive ” .
Il sacrista della Chiesa dell’Ecce Homo di Ragusa , così rammenta : “ Don Mattia era il Sacerdote Esemplare per Eccellenza , poiché non conosceva il mondo . Don Mattia era - casa -Chiesa - sacrestia - .
Niente notizie , niente curiosità . - Certe volte gli chiedevano : Don Mattia , ma state sempre in Chiesa e in sacrestia ? E lui rispondeva : Sì , figlio mio . Gli ribattevano provocandolo : ma allora siete un eremita ! - E Don Mattia rideva di buon gusto ” . Una sua penitente testimoniò : “ Don Mattia era ponderato nel suo dire . Nelle conversazioni faceva tanto piacere di vederlo così Umile e non prendeva mai parte a mormorazioni , ma all’occasione cambiava subito discorso . Oltre al Silenzio, Don Mattia amava la sobrietà e la temperanza . Viveva con la sorella Maria , nubile e Consacrata privatamente come Terziaria Francescana Cappuccina , chiamata affettuosamente in stretto dialetto ragusano , Maruzza .
Maruzza non sapeva più quale erano i cibi che piacevano a Don Mattia , poiché sembravano tutti di suo gusto . Ogni cosa , comunque condite , era di suo gradimento . E dire che soffriva pure di stomaco .
Una volta la minestra riuscì proprio cattiva e la signorina Maruzza , avendola portata a tavola , si fermò a guardare il fratello e mortificata gli disse : “ Mattia, devi proprio compatirmi stavolta . - Rispose Don Mattia : Di che cosa Maruzza ? - il cibo è riuscito davvero disgustoso , disse Maruzza . - E Don Mattia tutto tranquillo : a me invece piace , perché ti preoccupi ? E sorrise bonariamente ” . La nipote di Don Mattia ci assicura che lo zio cercava le mortificazioni in tutto . Le uova che prendeva spesso , a causa dello stomaco malandato , non di rado riuscivano sode . Testimonia la nipote : “ Io gli chiedevo scusa e lo pregavo di attendere un momento per prepararne altre , ma zio Mattia mi diceva : ma le vorresti migliori di queste ? E dicendo così le mangiava pur sapendo che gli facevano male ” . Non beveva mai vino o liquori e non era amico del letto , dormiva appena 5/6 ore a notte . Si alzava sempre all’aurora ed era puntualissimo nella recita del suo Breviario , seguito sempre dal Santo Rosario . Poi iniziava la lunga e silenziosa preparazione alla Messa , era totalmente assorto in Dio che difficilmente si riusciva a distrarlo . Era completamente assorto nel Signore , qualcuno si azzardava a dire che fosse in estasi , ma si guardava bene dal dirlo in sua presenza . Assumeva uno sguardo sereno , il volto illuminato e raggiante , gli occhi fissi sul Crocifisso . Ci sono testimoni oculari che riferirono di averlo visto spesso sollevato dal suolo in estasi .
Detti testimoni non capivano di cosa si trattasse , mai avrebbero potuto supporre che erano in presenza di una manifestazione estatica e ciò per via della poca istruzione ricevuta , tuttavia riferirono di “ aver visto molte volte Don Mattia sollevarsi dal terreno almeno due palmi di mano e questo mentre egli si preparava alla Santa Messa , chissà , forse tale esercizio gli serviva per dare sollievo alla sua schiena “…, così dicevano i testimoni del tempo , credevano infatti che Don Mattia si reggesse ad una corda per alzarsi dal suolo , ma in sacrestia non vi erano né vi sono mai state corde che pendevano dal soffitto .
Il nostro Don Mattia fu molto simile al Santo Curato d’Ars e a San Pio da Pietrelcina , di cui egli si interessò , ma di questo parleremo in modo più preciso , nella TERZA PARTE di questa biografia . D’estate Don Mattia trascorreva alcuni giorni di riposo nella casa paterna in campagna . Il caldo , racconta la sorella Maruzza , era intenso e Don Mattia ne soffriva parecchio , allora accostava le labbra a un po’ d’acqua , ma non ne beveva . Maruzza se ne affliggeva e : “ Bevi pure Mattia ! - Bevi che ti fa bene e ti rinfresca . - Bevi hai paura dell’acqua ? E Don Mattia calmo : Mi basta così Maruzza , va meglio , va meglio… ” .
Il grande Sacerdote ragusano , Dott. Giovanni Tumino , così scriveva di Don Mattia : “ Spiccava in lui la virtù della Santa Modestia . Era illibato nel suo modo di agire , nel parlare , nel suo operare , e se per dovere di ministero doveva conferire con donne , quanta cautela , quanta modestia si rivelava nella sua persona ! . Una volta vi fu un caso che anni dopo lo stesso Don Mattia narrò al nipote , divenuto Sacerdote e Monsignore . Una donna di Ragusa mandò a chiamare Don Mattia con una certa urgenza fingendosi gravemente ammalata , ma in realtà voleva attentare con moine alla Virtù del Santo Sacerdote . Quando la persona che giunse in casa di Don Mattia per avvertirlo del caso urgentissimo presso quella donna , fu avvertito un nauseabondo fetore , così come attestò la sorella Maruzza . Don Mattia si mise in cammino verso la casa di quella donna , strada facendo un conoscente lo fermò brevemente per chiedergli dove andasse e Don Mattia rispose : “ Figlio mio , vado a liberare una povera anima da perdizione sicura ” .
Don Mattia entrò in casa della donna e non perse tempo e prima ancora che ella iniziasse le sue mosse tentatrici , la smascherò e rimproverò aspramente , poi la lasciò piangente . Anni dopo la stessa donna racconterà di quell’increscioso episodio , ella da allora si volse a vita cristiana esemplare e quando le si veniva a parlare di Don Mattia , diceva : “ Don Mattia è un Santo , mi ha riportato a Gesù ! ” . Numerose sono le testimonianze , anche di autorevoli personalità del tempo , le quali attestano che Don Mattia avesse il Dono della Scrutazione delle anime . I suoi penitenti per prima fecero diretta esperienza del Dono Straordinario concesso da Dio al Servo Fedele . Ma Don Mattia agiva sempre tacendo e chi gli chiedeva : Padre ! Come fate a sapere tutto ancor prima che veniamo da lei a confessarci ? Don Mattia rispondeva : Figlio mio , non distrarti , pensa al bene della tua anima e ama sempre Dio . In Don Mattia si manifestava un riflesso particolare della Misericordia di Dio , c’era in lui un Arcano Profumo di Cielo , c’era in lui qualcosa di Angelico che conquistava le anime e le conduceva al Cuore di Gesù .
 

Fine della Seconda Parte

LAUS DEO .


Pax et Bonum

Francesco di Santa Maria di Gesù
Terziario Francescano
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Fonte : PADRE SAMUELE CULTRERA , OFM capp.
Un Sacerdote Santo , Don Mattia Nobile . Ed. Il Massaia ,
Roma , 1942 .

Testo riadattato e aggiornato parzialmente a cura
di Vincenzo Digrandi . A.D. 2011 .