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sabato 26 maggio 2012

IL M. R. P. EUGENIO SCAMPORLINO DA SORTINO OFM CAPPUCCINO . 1827-1911 . PARTE TERZA .








IL M. R. P. EUGENIO SCAMPORLINO 
OFM CAPPUCCINO . 
1827-1911 .


PENTECOSTE DEL SIGNORE 2012


PARTE TERZA

Non vorremmo però che i lettori pensassero essere il Padre Eugenio Scamporlino uomo burbero e intrattabile .Tutt’altro.
Il suo aspetto e lo agire sempre AUSTERI , quella contrazione di labbra che gli era abituale , senza sconvenire al suo sembiante , gli conciliavano maggiore riverenza . Con sé era RIGOROSO SEMPRE , con gli altri a TEMPO E LUOGO .
Sovente dimostrava un cuore sì tenero e amabile ; sapeva essere sì brioso e piacevole , da fare dolcissimo contrasto col suo ordinario aspetto rigido . Ai suoi CARI NOVIZI riservava delle liete sorprese .
Andava a trovarli in ricreazione nel giardino , e con l’abituale serietà diceva loro :
“ VENITE QUI ! VENITE QUI ! ” ; e quando gli erano intorno , dopo aver fatta qualche domanda : “ FATE LARGO ! FATE LARGO ! - diceva con amabile sorriso - ADESSO VOGLIO VEDERE CHI DI VOI SARA’ PIU' ESPERTO GIOCATORE ” .
E in così dire dalla manica versava a terra una buona quantità di nocciole , invitandoli a prenderne . “ A ME - aggiungeva poi prendendone anch’egli un pugno - A ME E’ DIFFICILE CHE POSSIATE SUPERARMI , POICHE’ SO GIOCARE ANCH’IO !… VEDIAMO CHI SA AZZECAR MEGLIO ! SE NON VINCO , RIESCO AD ESSERE VINTO , MA SO GIOCARE LO STESSO ! ” .
E così li eccitava a ricrearsi .
Quando poi li vedeva avviati al giuoco , si tratteneva a guardarli e ad incitarli , beandosi del loro sorriso e della loro gioia . Dopo un po’ di tempo :
“ BASTA ! - diceva - ADESSO CAMBIAMO GIUOCO . CHE COSA AVETE OFFERTO AL SIGNORE SULL’ALTARE INVISIBILE DEL VOSTRO CUORE ? ” .
E qui si faceva ad istruirli sul modo di RIFERIRE A DIO con PURITA’ D’INTENZIONE anche la ricreazione . Poscia se aveva portato qualche altro dolce , lo distribuiva affabilmente , e quindi si allontanava per lasciarli più liberi .
Allorché in paese si sviluppava qualche epidemia , aveva cura che ai giovani venisse servito un vino più generoso e un mangiare più sano , dispensava la Comunità dal recarsi al Coro di notte , e vegliava affinché i Religiosi si mantenessero in buona salute .
Com’era il primo a levarsi la mattina , era l’ultimo ad andare a letto la sera ; ed allorché dopo il SEGNALE DEL SILENZIO tutti si erano ritirati in cella , EGLI LASCIANDO I SUOI SANDALI DIETRO LA PORTA DELLA STANZA , A PIEDI NUDI FACEVA IL GIRO DEL CONVENTO , OSSERVANDO SE LE PORTE DI USCITA FOSSERO CHIUSE , SE ARDEVA LA LAMPADA DAVANTI AL SS. SACRAMENTO - presso il quale orava un tantino - E POSCIA , FFERMANDOSI UN PO’ DAVANTI ALLA SUA STANZA , PER ASCOLTARE SE QUALCUNO ANCORA PARLASSE , VEDENDO CHE TUTTO ANDAVA BENE , SI METTEVA A LETTO .
E quel che faceva un giorno , non lo tralasciava nell’altro ; ciò che doveva fare lo faceva sempre ; la sua vita era regolarissima .
IL VERO ESEMPLARE DEI FRATI .
Intendo alle occupazioni del SUO MINISTERO , PORGENDO A TUTTI AMMIRABILE ESEMPIO DI CARATTERE AUSTERO E DI VIRTU’ SPECCHIATA , CASTO , SOBRIO , RITIRATO E SILENZIOSO , CHIUSE I SUOI GIORNI IN SORTINO IL 21 APRILE 1911 , IN ETA’ DI 84 ANNI .
Fu quattro volte PROVINCIALE ; due volte presiedette il CAPITOLO DEI CAPPUCCINI DI MALTA , DOVE ALTRESI’ PREDICO’ VARIE VOLTE AL CLERO E AL POPOLO .
Il Padre Antonio Gianfrido da Messina ( 1881 ) in data 11 Ottobre 1871 , SCRIVENDO AL PADRE GENERALE DI ROMA , COSI’ DELINEAVA I MERITI DEL PADRE EUGENIO SCAMPORLINO : “ IL PADRE EUGENIO DA SORTINO E’ UOMO DI SCRUPOLOSA MORALITA’ ; DOTTO NELLE SCIENZE FILOSOFICHE E TEOLOGICHE , ZELANTE MISSIONARIO .
SPESSO VIENE INVITATO DAGLI ORDINARI DIOCESANI PER LA PREDICAZIONE NEI MONASTERI DI DONNE , OVVERO AL PUBBLICO , CON MERAVIGLIOSA EDIFICAZIONE DI TUTTI .
PER IL SUO ZELO APOSTOLICO E’ STATO PERSEGUITATO DALLE AUTORITA’ CIVILI , ED EGLI HA SOSTENUTO CARCERE ED AVVILIMENTI CON EROICA COSTANZA , SENZA DESISTERE DAL PREDICARE LA DIVINA PAROLA , ONDE ECCITARE I BUONI ALLA VIRTU’ E ALL’ATTACCAMENTO ALLA “ SANTA CHIESA CATTOLICA , APOSTOLICA , ROMANA ” .
E’ STATO PURE MAESTRO DEI NOVIZI , ISTRUENDO GLI ALLIEVI NELLE
VIRTU’ CRISTIANE E RELIGIOSE , CON LE DOTTRINE ASCETICHE , E PIU’ DI TUTTO COL SUO PRATICO ESEMPIO ” .
Scriveva il Baudo nel 1909 con stupenda precisione :
“ INTORNO ALLA MAESTOSA FIGURA DI UN CAPPUCCINO LA RICONOSCENZA DEI SORTINESI HA CREATO UN’AUREOLA D’IMMORTALITA’ :
E’ IL PADRE EUGENIO SCAMPORLINO…
OGGI EGLI VIVE NEL SILENZIO DEL SUO CONVENTO DI SORTINO , ONUSTO DI PENITENZIALI RIGORI . VEDE AVVICINARSI LA MORTE , E COME IL SAGGIO SENZA IMPALLIDIR L’ATTENDE .
EGLI VIVE E VIVRA’ SEMPRE NELLA COSCIENZA DEL POPOLO SORTINESE , PERCHE’ IL SUO NOME E’ AVVIATO DAL SOFFIO DI OPEROSE VIRTU’ .
VIVE E VIVRA’ SEMPRE , PERCHE’ LA SUA VITA E’ SPOSATA A RICORDANZE DI BONTA’ E DI BENEFICENZA .
VIVE E VIVRA’ SEMPRE , PERCHE’ LA SUA AZIONE SALUTARE TRASCENDE L’ANGUSTA SFERA DELLA VITA INDIVIDUALE .
LA SUA FISIONOMIA E’ DISEGNATA COME ETEREA ED IMMORTALE NEL PENSIERO POPOLARE : E’ SOMMAMENTE BENEVOLA NELLA PAROLA DI PACE E DI CONFORTO , E’ SOMMAMENTE MAGNANIMA NELLE OPERE DI CARITA’ E DI PUBBLICO BENE .
VIVE NEL TEMPO , E VIVRA’ NELLA STORIA DEGLI APOSTOLI USCITI DALLE
PEBLI ” .




FINE DELLA PARTE TERZA

LAUS DEO .

Pax et Bonum

Francesco di Santa Maria di Gesù
Terziario Francescano


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IL M. R. P. EUGENIO SCAMPORLINO OFM CAPPUCCINO .
MEMORIE STORICHE PUBBLICATE DAL M. R. P. SAMUELE CULTRERA OFM CAPPUCCINO . ( 1955 ) .

Per Ulteriori Informazioni
Visitare il Sito :
www.fraticappuccinisiracusa.it/fragiuseppemaria/

giovedì 24 maggio 2012

IL M. R. P. EUGENIO SCAMPORLINO DA SORTINO OFM CAPPUCCINO . 1827-1911 . PARTE SECONDA .





IL M. R. P. EUGENIO SCAMPORLINO 
OFM CAPPUCCINO  
1827-1911 .


PARTE SECONDA


Ma a noi interessa soprattutto conoscerlo nella sua vita di Convento e nelle sue relazioni coi Religiosi .
L’ AMORE alla POVERTA’ gli faceva EMULARE la vita del Serafico Padre San Francesco , per cui adoperava un ZELO PARTICOLARE per la sua OSSERVANZA . ( “ Visto che la rovina della Provincia è il non esserci vita comune , il Padre Eugenio dietro ORDINI DI PIO IX , stabilì la vita comune con una comunità canonica in Militello , come era a Sortino . Lo stesso ORDINO’ per Mazzarino e Melilli . Per i Frati che non volevano assoggettarvi , lasciò il Convento di Vizzini ” - Annali di Prov. V. 3, pag.22 - “ 3 Dicembre 1879 . Si stabilisce che nella Provincia di Siracusa i Novizi , prima di essere ammessi alla Professione , facciano Promessa formale di vita comune ” - Relazione del Padre Egidio da Cortona - ) .
Tutto era bianco e pulito nel Convento di Sortino : le celle , i corridoi , le scale ; ma tutto ISPIRAVA SEMPLICITA’ E POVERTA’ .
N’era gelosissimo e vegliava affinché nessuna novità ne offuscasse in un modo qualsiasi la TRADIZIONALE OSSERVANZA .
Ma varie cose , che anticamente si potevano ritenere di lusso , presto , a causa del crescente sviluppo dell’industria e del commercio , erano divenute comuni anche ai poveri . Ma egli non sapeva indursi ad adottarle , molto più che i giovani sono facili alle novità .
Nel Convento esistevano ancora alle finestre - invece dei vetri - le vecchie tele , buone a trasmettere l’umidità e ad angustiare la luce ; in refettorio , invece dei bicchieri di vetro , si usavano le ciotole ; nei corridoi e nelle stanze , invece di lume a petrolio , si usavano lampade ad olio , buone per affumicare , che per diradare le tenebre . Ma sotto la pressione delle necessità , quelle innovazioni e quei cambiamenti , per se stessi innocenti , erano divenuti indispensabili .
L’austero vecchio però non sapeva adattarvisi , e se qualche volta si fermava innanzi alle vetriate , col suo accento rigido e franco esclamava : “ Ah ! L’influsso delle innovazioni entra anche nei Conventi ! ” .
I Frati non mancavano all’occasione di fargli notare rispettosamente la necessità che li aveva costretti ; ma il Sant’uomo non seppi mai adattarvisi , NE’ MAI PERMISE CHE ALLA FINESTRA DELLA SUA CELLA SI METTESSERO VETRI ; IN REFETTORIO ADOPERO’ SEMPRE LA CIOTOLA ; SI EBBE CARISSIMO L’ABITUALE ABITO DI ALBAGIO .
La sua Cella era SEMPRE POVERISSIMA e semplice , senza ornamenti di sorta , con poche sedie , un tavolo e pochi di libri .
ERA POI DI UN’ESTREMA DELICATEZZA NEL SERVIZIO DI DIO .
Trovandosi in Convento, mai lasciava di levarsi la notte per andare a CANTARE MATTUTINO A CORO con gli altri Frati , anche se rientrato la sera stessa dalle sue Perigrinazioni Apostoliche .
NEL RECITARLO STAVA POI COMPOSTISSIMO , TENENDOSI RIGIDAMENTE IN PIEDI , SENZA RIPOSARSI SULL’UNA O SULL’ALTRA GAMBA , SALMEGGIANDO CON ATTENZIONE , CON GRAVITA’ , CON DEVOZIONE , CON DOVUTE PAUSE . SE TALVOLTA L’UFFICIO DI NOTTE VENIVA DISPENSATO ( COME NEI GIORNI FESTIVI ) , EGLI SI LEVAVA LO STESSO E ANDAVA A CORO PER LA VISITA AL SS. SACRAMENTO , SEMPRE .
Nella funzione di Chiesa portava quella gravità e quell’attitudine maestosa c’erano sue doti particolari , pronunziando o cantando in maniera edificante .
In tutto era singolare quell’uomo , ma nel SERVIZIO DIVINO singolarissimo .
Recitava quelle ORAZIONI con canto semplice e piano , con voce robusta e allo stesso tempo chiara , sonora , vibrata ; marcava e delineava ogni parola ed espressione con una POSA SOLENNE , che dava agio di comprendere il senso , d’assaporarne L’ALTO SIGNIFICATO , accompagnando il tutto con un TUONO COSI’ ESPRESSIVO , che SCUOTEVA L’ANIMA e la FORZAVA al CONCENTRAMENTO .
A tutto IMPRIMEVA un CARATTERE MAESTOSO e SOLENNE , senza punto cadere in affettazione .
Un nostro Frate Laico , che aveva fatto il Noviziato sotto di lui a Sortino , non finisce di raccontare fin oggi la impressione incancellabile che ricevette quando un giorno , uscendo coi compagni dal Convento , vide fare al Padre Eugenio uno di questi gesti netti e categorici , che all’occasione caratterizzavano in maniera singolare il suo agire e l’efficacia della sua parola su tutti .
Il fatto fu questo .
UN PO’ DI DONNE AVAVANO STESA DELLA BIANCHERIA AL SOLE DAVANTI AL CONVENTO E SUL MURO DI FRONTE . I NOVIZI INTANTO ERANO USCITI TUTTI , E ULTIMO VENNE IL LORO MAESTRO PADRE EUGENIO , IL QUALE A VEDERE QUELL’APPARATO DI BIANCHERIA AL SOLE , CHE IMPEDIVA IL PASSAGGIO , NON FECE CHE UN SEMPLICE ED ENERGICO GESTO CON LA MANO , DICENDO CON TONO FORTE E NETTO : “ HOE’ ! ” .
Fu come un lampo .
In un momento scomparvero biancheria e donne , da lasciare attoniti i giovani .
Una delle sue più vive preoccupazioni , era L’EDUCAZIONE DEI GIOVANI ( Aperse il Noviziato in Sortino nel 1881 , primo in tutta l’Italia meridionale dopo la soppressione del 1866 . Prima del 1881 erano stati mandati a Malta . “ Siracusa : Novizi del 1879 n. 1 ; del 1880 , n. 8 , Professi del 1883 6 ; del 1881 , n. 12 , Professi 10 ; del 1882 , n. 16 Professi 10 ; del 1883 , n. 5 , dimesso n. 1 ” ) , e per questo coglieva tutte le occasioni più propizie . Sovente si fermava coi Novizi intenti alla pulizia del Convento e diceva loro “ SAPPIATE APPREZZARE QUESTE UMILI OCCUPAZIONI , CHE POSSONO DIVENIRE MEZZI PREZIOSI SI SANTIFICAZIONE . RAMMENTATEVI DI SAN BONAVENTURA , IL QUALE , SCRIVENDO I SUOI IMMORTALI VOLUMI , NON DIMENTICAVA DI SCENDERE IN CUCINA , PER CONTENDERE ALL’ULTIMO DEI FRATI LAICI L’UFFICIO DI LAVARE I PIATI ” .
E in così dire , con le braccia conserte - come sempre - si allontanava SALMEGGIANDO .
Non finiva d’ILLUMINARLI sulla IMPORTANZA della VOCAZIONE RELIGIOSA .
“ RIFLETTETE BENE - diceva - CHE DIO NON CHIAMA TUTTI I QUESTO SANTO LUOGO : SAPPIATELO QUINDI RINGRAZIARE DI AVER CHIAMATO VOI , E SOPRATTUTTO SAPPIATENE PROFITTARE . VEDETE QUESTO CONVENTO ?…
QUESTO CONVENTO IN CUI VI AGGIRATE ?… QUI SONO VISSUTI RELIGIOSI DI VITA MOLTO ESEMPLARE E DEI QUALI NOI SIAMO INDEGNI DI OCCUPARE IL POSTO E DI CHIAMARCI DISCENDENTI ” .
Una volta un Novizio tirò di manica in sua presenza un fazzoletto rosso .
“ COS’E’ QUESTO ? - chiese con serietà e con quelle sue labbra sempre abbronciate - CHE E’ QUESTO ? SIETE ANCHE VOI garibaldino ?… A NOI SI CONVENGANO FAZZOLETTI DI COLORE SCURO E MODESTO ” .
Quindi glielo cambiò .
Allorché i giovani commettevano difetti rilevanti , assumeva il suo aspetto rigido , e con voce severa li riprendeva . La parola allora gli veniva alla lingua spontanea e vibrata : “ CREDETE FORSE - diceva loro - CHE LA RELIGIONE ABBIA BISOGNO DI VOI ?…
NO ! NO !… GUAI SE FOSSE COSI’ ! NULLA NUOCE TANTO ALLA VITA DEI CONVENTI , QUANTO LA MOLTITUDINE DEI FRATI INUTILI E SENSUALI !…
SE NON TENDIAMO ALLA SANTITA’ SERIAMENTE , NON POSSIAMO DIRCI CAPPUCCINI !…
SANTI DOBBIAMO ESSERLO PER NOI E PER GLI ALTRI : PER NOI , PERCHE' DOVENDOCI SALVARE , NON POSSIAMO SALVARCI CHE DA SANTI ; PER GLI ALTRI , PERCHE' DOBBIAMO ESSERE LO SPECCHIO IN CUI MIRANDOSI I FEDELI , POSSONO ESSI PURE SANTIFICARSI .
NON LO DIMENTICATE , QUESTI SONO I SENTIMENTI CHE DOVETE NUTRIRE , QUESTI E NON ALTRI . CREDETE A ME , CREDETE A ME - aggiungeva ripetendo e marcando maggiormente le parole che voleva far notare - OLTRE A PARLARVI DA SUPERIORE VI PARLO DA PADRE ,
E DA PADRE CHE ANZITUTTO HA DI MIRA IL VOSTRO BENE SPIRITUALE .
SE NON VI SENTITE D'ABBRACCIARE I RIGORI DEL NOSTRO ISTITUTO , TORNATE AL SECOLO , TORNATE AL SECOLO ; MEGLIO BUONI SECOLARI CHE CATTIVI RELIGIOSI .
VOI LO VEDETE CHE QUANDO SI TRATTA DI RICEVERE  NOVIZI NOI APRIAMO PARTE SOLTANTO DELLA PORTA D'INGRESSO , E L'APRIAMO CON DIFFICOLTA' ; MA ALLORCHE' SI TRATTA DI RIMANDARLI A CASA , CON FACILITA' POSSIAMO APRIRLA INTERA E FARLI USCIRE TUTTI IN UNA VOLTA .
GUAI SE SI FACESSE DIVERSAMENTE ! GUAI SE INTRODUCESSE RILASSAMENTI NELLA NOSTRA VITA , VI SI DORMISSE DI SOPRA !
ALLORA CON TUTTO IL CUORE BISOGNEREBBE RIVOLGERE A DIO LA PREGHIERA DI SANTA TERESA , CHE CADESSERO CIOE' QUESTE MURA E CI SEPPELLISSERO .
ANDATE E PENSACETI BENE !
In queste genere di riprensioni era insuperabile e faceva un gran bene , CHE IL RIGORE ILLUMINATO NON HA FATTO MAI MALE .
La ragione della decadenza e rovina di tanti Istituti Religiosi va cercata in gran parte - nella mancanza di disciplina e di rigore , nel lasciar passare facilmente i difetti e le rilassatezze , nel risparmiare quella verga che a detta dello SPIRITO SANTO è la SALVEZZA dei FIGLI , soprattutto nel non rimandare a tempo coloro che NON HANNO VOCAZIONE O L'HANNO PERDUTA .
Coi giovani specialmente vuol essere rigore ( rigore sempre prudente e illuminato ) , vuol essere fermezza , fermezza e rigore costanti .
Se ne loro cuore NON ABBARBICA E NON METTE RADICI PROFONDE UN'EDUCAZIONE ROBUSTA , INTEGRA E VIGOROSA , SPECIALMENTE NEI GIOVANI CHE ASPIRANO ALLA VITA ECCLESIASTICA E RELIGIOSA , NULLA PUO' SPERARSI DI SERIO .
SON TANTE LE DIFFICOLTA' CHE S'INCONTRANO , NON SI' FORTI GLI OSTACOLI CHE SORGONO NELL'ESERCIZIO DI QUESTO SANTO MINISTERO , CHE SE L'ANIMA NON E' BEN TEMPRATA D'ENERGIE SPIRITUALI , NON SI PUO' OPERARE ALCUN BENE .
SONO POI TANTI I PERICOLI CHE LA CIRCONDANO , SI' VIGOROSI GLI ASSALTI DEI NEMICI MOLTEPLICI E POSSENTI , CHE PRESTO HAN RAGIONE ANCHE DI ESSA , SE NON LE FA SCUDO UNA SERIA E PROFONDA FORMAZIONE RELIGIOSA .





 FINE DELLA PARTE SECONDA

LAUS  DEO .

Pax et Bonum


Francesco di Santa Maria di Gesù
Terziario Francescano

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IL M. R. P. EUGENIO SCAMPORLNO  OFM CAPPUCCINO . 1827-1911.
MEMORIE STORICHE PUBBLICATE DAL M. R. P. SAMUELE CULTRERA OFM CAPPUCCINO . ( 1955 ) .

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domenica 20 maggio 2012

IL M. R. P. EUGENIO SCAMPORLINO DA SORTINO OFM CAPPUCCINO . 1827-1911 . PARTE PRIMA .




IL M. R. P. EUGENIO SCAMPORLINO 
OFM CAPPUCCINO . 
1827 - 1911 .

        ASCENSIONE DEL SIGNORE 2012

PARTE PRIMA

Singolarissima Figura di Frate e di Asceta , Padre Eugenio Scamporlino DOMINA SOVRANO AL DISOPRA DI TUTTI I FRATI SORTINESI , E SOLO PUO’ STARE A FRONTE DEI MIGLIORI CHE ABBIA AVUTO LA PROVINCIA DI SIRACUSA nel secolo passato . ( Nato il 2 Novembre 1827 , vestì l’Abito Religioso il 7 Novembre 1845 e venne Ordinato Sacerdote nel 1852 ) .
Dotato da Dio di Particolari ATTITUDINI , sin dall’infanzia l’aveva fatto da Oratore , salendo su sedie , su casse o su massi , tanto che suo padre , AMMIRATO DA CIO’ , l’affidò al SANTO SACERDOTE DON MICHELE MAGNANO , che lo ISTRUI’ convenientemente .
Indossate le SERAFICHE LANE nel 1845 , espletati volenterosamente gli studi e promosso al SACERDOZIO , si IMPOSE non solo per la Dottrina , ma altresì per la GRANDE AUSTERITA’ DELLA VITA , la PRUDENZA AMMIRABILE e la SOLITUDINE in cui MATURO’ IL SUO SPIRITO .
Ben presto però si affermò con la PREDICAZIONE .
Occorre non dimeno dire che Padre Eugenio Scamporlino NON ERA UN PREDICATORE COME GENERALMENTE S’INTENDE .
AUSTERO ANNUNZIATORE DEL VANGELO , PRESENTAVA LA VERITA’ DELLA FEDE CON SEMPLICITA’ , SENZA FRANGE NE’ FIORI ; ragione per cui sin da principio riuscì INSUPERABILE NEGLI ESERCIZI SPIRITUALI che PREDICO’ in molte parti della Sicilia .
“ ERANO DELLE VERE RIVOLUZIONI SPIRITUALI CHE SI OPERAVANO AL SUONO DELLA SUA VOCE , E DOV’EGLI PASSO’ , IL SUO NOME RIMASE IMPERITURO ” .
Non era la sola Dottrina che lo rendeva Popolare ed eccetto ; ma SOPRATTUTTO LA SANTITA’ DELLA VITA , ALLA QUALE SI ACCOPPIAVANO UN ASPETTO RIGIDO , UNA VOCE FORTE E PENETRANTE , UN MODO DI POERGERE TUTTO PROPRIO .
Il suo dire era secco e netto ( anche nella conversazione ) , l’accento vibrato , ma calmo , inappuntabile nella pronunzia . Sobrio nel dire , era parco nei gesti , con pochi movimenti della persona .
A tutto ciò si aggiungeva QUELL’ACCENTO DI CONVINZIONE PROFONDA , CHE TRASCINAVA GLI UDITORI AL PENTIMENTO E ALLA CONVERSIONE .
CONVERSIONI NUMEROSE , DOVUNQUE , ANCHE IN PAESI INDIFFERENTI .
IL NOME DI PADRE EUGENIO IN BOCCA DI TUTTI SEGNAVA UN AVVENIMENTO .
Molto Venerato dai fedeli , non accettava incenso di sorta , e nessuno del resto avrebbe OSATO LODARLO IN SUA PRESENZA , poiché il semplice suo aspetto - sempre austero - NON LO TOLLERAVA . In alcuni luoghi dove l’AMORE DEL POPOLO E DEL CLERO tentò di organizzare qualche accompagnamento onorevole alla partenza , FU SEMPRE DELUSO .
APPENA NE AVEVA SENTORE , SI INVOLAVA , ANCHE DI NOTTE , ASSIEME AL COMPAGNO .
Dormiva poco , appoggiato al tavolo o disteso sulle sedie . Difatti , le famiglie dove veniva alloggiato se ne accorgevano dal letto che trovavano sempre intatto .
ANCHE DAI VESCOVI ERA TENUTO IN CONCETTO DI UOMO DI SANTA VITA , ( La Stima che ne facevano tutti può desumersi da un brano di lettera di Mons. Guarino , Arcivescovo di Messina , in data 24-1-1883 : “ Venga subito - gli dice - per ripigliarsi e rimettersi in forze nella quiete e sotto le cure del suo Affezionatissimo Amico e Fratello Arcivescovo Guarino . Non dubiti , qui starà bene ; ella sa che l’aria di Messina le giova ” . Attesa quindi la Bevolenza dei Vescovi , non è improbabile che realmente sia stato proposto per Vescovo , come asseriscono vari scritti in nostro potere , ed anche - esplicitamente - gli Elogi Funerali Stampati - Cl. II., n.103 ) , e se lo CONTENDEVANO PER LA PREDICAZIONE nella loro Diocesi , perché dove compariva ed era UDITA la sua VOCE ,
il FRUTTO ERA UBERTOSO .
La rivoluzione per l’unità italiana TROVO’ IN LUI UN FIERO AVVERSARIO .
Non ch’egli s’immischiasse di politica ; ma essendo la rivoluzione ordinariamente nefasta - e quella del 1860 si mostrò tanto irreligiosa - non poteva vederla di buon d’occhio . Difatti , mentre quasi tutti i Comuni di Sicilia presero parte alle feste per l’annessione al nuovo regno d’Italia , anzi in alcuni avvennero scene disgustose , solo in Sortino , dove c’era Padre Eugenio , nessuno si mosse .
Allorché Garibaldi fece il suo celebre viaggio in Sicilia per prepararvi gli animi ,
INCONTRO’ PADRE EUGENIO IN PIAZZA ARMERINA , DOVE DAL PULPITO “ TUONAVA ” CONTRO i nuovi mestatori della società , che sotto mentite apparenze di libertà e di patrimonio miravano alla distruzione dell’Ordine Religioso .
E l’eroe lo temette tanto , che giunto a Ragusa E DISPONENDOSI A PASSARE A CHIARAMONTE GULFI , SE NE ASTENNE , AL SENTIRE CHE VI SI TROVAVA PADRE EUGENIO SCAMPORLINO . Il che poi non era vero . Innanzi alla persecuzione che il nuovo Governo faceva alla Chiesa ,
NON POTE’ ALLE VOLTE FRENARSI DAL FARVI ACCENNO DAL PULPITO , CON LA SUA PAROLA TAGLIENTE ED INCISIVA ; e siccome veniva pedinato continuamente , sin da principio fu mandato a domicilio coatto : poscia , rilasciato , venne sempre molestato .
PREDICANDO UNA VOLTA IN MODICA E AVENDO FATTO CENNO DEI DISORDINI RIVOLUZIONARI DEL TEMPO , APPENA SCESO DAL PULPITO , venne arrestato ed internato nelle carceri , dove rimase quattro mesi .
USO’ A FAR DEL BENE DAPPERTUTTO , DIEDE UN CORSO DI ESERCIZI SPIRITUALI AI CARCERATI , ch’erano in maggioranza aristocratici e detenuti politici .
Quasi tutti VOLLERO CONFESSARSI E AVVICINARSI AI SANTI SACARAMENTI , CONSERVANDO PER LUI UNA STIMA E UNA VENERAZIONE SENTITISSIME . ( Uno dei più grati rimase il Barone Scrofani ,da Modica ) .
Difatti , andando due nostri Frati nel 1896 per le campagne di Modica e appressandosi al caseggiato di un certo barone per averne l’elemosina , intesero dirsi dal servo che il padrone non poteva vedere né Preti né Frati . Ma uno dei due Frati , conoscendo il passato , con prontezza di Spirito rispose :
“ DITE CHE SIAMO LATORI DI UN SALUTO DA PARTE DEL PADRE EUGENIO DA SORTINO ” .
Il barone invece comprese che c’era là il PADRE EUGENIO IN PERSONA , e voleva subito accorrere ; ma appreso che trattavasi di un saluto , diede ordine che si facesse loro LARGA ELEMOSINA .
COSTUI ERA STATO UNO DI COLORO CHE NE AVEVANO ASCOLTATO GLI ESERCIZI NEL CARCERE .
Nel 1866 , cacciato fuori del suo Convento insieme agli altri Frati , a causa delle leggi di soppressione degli Ordini Religiosi , e costretto a vestire da Prete , PORTO’ SEMPRE AL DISOTTO L’ABITO FRANCESCANO , finché dopo tre anni , con GIOIA DI TUTTI I SUOI CONCITTADINI , LO INDOSSO’ ESTERNAMANTE . ( Nel mese di Agosto 1869 , non facendo più ostacolo il Governo , il Provinciale - Padre Eugenio - con altri pochissimi ripigliò l’Abito il giorno 20 , esortando gli altri a fare lo stesso . ( Annali di Prov., V. 3 , pag. 25 ) .
“ 4 Marzo 1875 Circolare ai Cappuccini della Provincia di Siracusa per ripigliare l’Abito ” . ( Relazione del Padre Egidio ) .
“ 26 Giugno 1874 . I Religiosi espulsi sono stati esortati a rientrare in Chiostro ”. ( Relazione del Padre Egidio ) .
“ 9 Dicembre 1880 . Si appoggia il Provinciale di Siracusa , Padre Eugenio da Sortino che Intima ai Religiosi di rientrare nei Conventi , o di secolarizzarli ” . ( Relazione come sopra ) .
In un primo tempo Padre Eugenio abitò nella Canonica della Madre Chiesa ; poi si costruì due stanzette nell’orto , ai piedi del Convento e vi dimorò con alcuni Frati Laici , finché comprò il Convento ) .


FINE PARTE PRIMA

LAUS DEO .

Pax et Bonum


Francesco di Santa Maria di Gesù
Terziario Francescano


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IL M. R. P. EUGENIO SCAMPORLINO OFM CAPPUCCINO . 1827-1911 .
MEMORIE STORICHE , PUBBLICATE DAL PADRE SAMUELE CULTRERA OFM CAPPUCCINO . ( 1955 ) .

Per Ulteriori Informazioni
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venerdì 18 maggio 2012

IL CONVENTO DEI FRATI MINORI CAPPUCCINI DI SORTINO , NOTIZIE STORICHE .



IL CONVENTO DEI FRATI MINORI CAPPUCCINI DI SORTINO ( SR )
NOTIZIE STORICHE RACCOLTE E PUBBLICATE DAL M. R. P. SAMUELE CULTRERA OFM CAPPUCCINO . ( 1955 )


PARTE QUARTA

Sortino nella Provincia e Archidiocesi di Siracusa , è situata in aprica altura , piana e prospiciente a scilocco .
Antica è la sua origine , e si vuole edificata nel luogo della Vetusta Xuthia , di cui parla Stefano Bizantino . La vecchia Sortino fu distrutta dal terremoto del 1693 .
A breve distanza sorge la Vetusta Erbessus o PANTALICA con molte grotte incavate nel vivo masso , già abitazione dei trogloditi , e poscia sepolcri di popoli posteriori .
Patrona della città è Santa Sofia Vergine e Martire , a cui è innalzata una elegante Chiesa , ove le si celebra Festa annuale e Solenne a 10 Settembre .
Dicesi questa EROINA DI SANGUE IMPERIALE , nata in Costantinopoli ,
donde si partì per
CONSERVARE la CRISTIANA RELIGIONE E LA PUREZZA ,
e si condusse presso l’antica Sortino .
Riconosciuta come SEGUACE DEL VANGELO e come discendente da nobilissima prosapia , dal Prefetto del luogo fu rimandata ai parenti in patria , ove poi
SOFFRI’ PER LA FEDE GLORIOSO MARTIRIO .
Oltre vi è un Monastero di Sacre Vergini sotto la Regola di San Benedetto .

Il Convento di Sortino è uno dei 16 che vennero assegnati alla Provincia Monastica Cappuccina di Siracusa nella divisione della Sicilia in tre nel 1574 ; ma la fondazione risale propriamente al 1556 , il Padre Antonio da Castellamare dice
( Storia dei Cappuccini di Palermo , V. I. , pag. 121 ) ch’è da collocare al 1550 , quantunque alcuni mettano al 1556 quello di Sortino .
E’ da notare nondimeno che solo parte dell’attuale Convento esisteva in quell’epoca , cioè il solo dormitorio di tramontana che prospetta nell’atrio , con parte nella scala che dà accesso all’attuale sacrestia . Il terremoto del 1693
- che distrusse tutta la città - risparmiò solo in piccola parte il Convento .
Quindi sono posteriori i dormitori di mezzogiorno e di ponente , la Chiesa con due Cappelle e cinque Altari , ( La Chiesa fu completata nel 1748 , come si legge nella facciata , e riaperta al culto nel 1750 ) il loggiato con la superiore terrazza e lo spazioso atrio , al centro del quale sorge la Statua dell’Immacolata . ( Le due stanzette a piè del Convento , separate dall’edificio , furono edificate dal Padre Eugenio Scamporlino dopo la soppressione del 1886 , per abitarvi lui ed altri cinque Frati : cioè Padre Benedetto d’Augusta , segretario , Padre Giannangelo da Sortino , e i Frati Laici Angelico , Fedele e Mauro da Sortino . Ultimamente sono state adattate a foresteria dal Padre Sebastiano Sferlazzo d’Agira , Guardiano ) .
La sua costruzione è dovuta ai Principi di Cassaro e Marchesi di Sortino ,
- ( L’ha scritto il Padre Nicosia in Memorie Storiche : ma il Baudo vi contraddice espressamente , in base a documenti del Municipio di Sortino . E’ ben notare però come il Padre Nicosia si riferisca al periodo anteriore al terremoto , mentre il Baudo parla delle spese posteriori , come si vede dalla nota I. di pag. 95 . Dice inoltre egli a pag. 157 - nota - : “ Molti membri della famiglia Gaetani scelsero nel secolo XVII per ultima loro dimora quella Chiesa , trovandosi in essa le tombe di Donna Beatrice Gaetani ( 9 Agosto 1641 ) , di Donna Anna Maria Gaetani ( 25 Novembre 1642 ) , del Marchese Don Cesare ( 27 Luglio 1645 ) , di Donna Apollonia Gaetani ( 7 Luglio 1679 ) , e Don Giuseppe Gaetani ( 17 Aprile 1686 ) - , oltre a con contribuzioni del popolo .

I BUON FRATI EBBERO SEMPRE LO ZELO DI PERPETUARE LA MEMORIA DEI RELIGIOSI BENEMERITI DELL’ORDINE CAPPUCCINO DELLA PROVINCIA E DI SORTINO CON FARNE IN TELA LAVORARE I RITRATTI che sono distribuiti nei corridoi del convento al disopra delle porte .
Della Provincia vi sono quelli dei TRE GENERALI : I PADRI , CLEMENTE LORENZI E GIAMMARIA MINNITI DA NOTO , OLTRE AL PADRE INNOCENZO MARCINO’ DA CALTAGIRONE ; DELLA CITTA’ : QUELLI DEL PADRE BERNARDINO ( 1622 ) E DELL’EX PROVINCIALE ANGELO SANTO ( 1871 ) .
La Chiesa è dedicata all’ADDOLORATA , della quale si celebra la festa in Settembre . ALTRA FESTA E’ QUELLA DI NOSTRA SIGNORA DEL SACRO CUORE DI GESU’ , ISTITUITA NEL 1877 DAL PADRE EUGENIO SCAMPORLINO ( Nel nostro Archivio esiste - III, N. 14 - una pagellina di aggregazione dove si legge :
“ Associazione in onore di Nostra Signora del Sacro Cuore di Gesù ,
stabilita dal M. R. P. Eugenio Scamporlino , Provinciale Cappuccino , con decreto di S. E. Rev.ma Mons. Arcivescovo di Siracusa , emanato nel Maggio 1877 , nella Chiesa dei RR. PP. Cappuccini di Sortino , ed aggregata alla Primaria , eretta canonicamente in Francia nella Cappella dei Missionari del SS. Cuore ,
in Isodum - Indre - , approvata dai Sommi Pontefici Pio IX e Leone XIII , ed arricchita di Indulgenza ) , che viene celebrata nella Terza Domenica di Ottobre .
DEGNE DI MEMORIE in Chiesa sono la CUSTODIA DEL SS. SACARAMENTO
“ Opera del FAMOSO FRAT’ANGELO DA MAZZARINO realizzata , ad Intarsio con osso , madre perla , tartaruga , avorio , ebano , legno di rosa e legno di albicocca , nell‘arco di sedici anni , e un CROCIFISSO DI GRANDE OPERA D’ARTE IN AVORIO , DELLA GRANDEZZA DI 30 CENTIMETRI . Il Quadro grande dell’Altare Maggiore , che rappresenta l’incontro di Gesù con Maria nel Viaggio del Calvario , Opera del pittore GIUSEPPE CRESTADORO .
E un Pregevole Dipinto di SCUOLA CARAVAGGESCA RAFFIGURANTE IL MARTIRIO DI SAN SEBASTIANO .
A lato della Cappella di SAN GIUSEPPE E’ STATO COLLOCATO IL CORPO DEL SERVO DI DIO FRA GIUSEPPE MARIA DA PALERMO , NOVIZIO CAPPUCCINO , morto ivi il 1° Gennaio 1886 e del quale è in corso il PROCESSO DI BEATIFICAZIONE .
Nel 1886 , avvenuta la soppressione degli Ordini Religiosi , anche il Convento e la Chiesa passarono al governo ; però la Chiesa proseguì ad essere Officiata e quindi comprata insieme al Convento dall’INTREPIDO PADRE EUGENIO SCAMPORLINO .
( Convento , orto e Chiesa furono ricomprati per lire 28.936 - equivalente ai giorni d’oggi 4 milioni di euro - , “ il 25 Settembre 1879 mi si dava il permesso il possesso del Convento e l’11 Ottobre , Ottava della Festa del Serafico Padre San Francesco , coi Religiosi tornai ad abitarlo , dopo averlo restaurato ) .
SORTINO HA DATO SEMPRE BUON NUMERO DI VOCAZIONI ALL’ORDINE ED HA AVUTO FRATI DI VALORE . LE VOCAZIONI POI IN QUESTI ULTIMI TRENT’ANNI SI SONO MOLTIPLICATE IN MODO DA OLTREPASSARE UN TERZO DI TUTTI I FRATI DELLA PROVINCIA , CHE HA PER OPERA 19 CONVENTI . ( Scrisse nel 1708 il Cappuccino Padre Tommaso Marusia da Caltagirone - in Breve Relazione , pag. 271 - : Sortino è stata sempre DELLE PRIME a FECONDARE questa nostra Provincia di Siracusa di SOGGETTI EMMININTESSIMI IN SANTITA’ E DOTTRINA ) .
Il Convento per la Sua Importanza e per la Devozione del popolo - che largheggia nelle elemosine - è stato spesso luogo di NOVIZIATO o di STUDENTATO , ed ha avuto sempre - specie dopo la soppressione del 1866 - una FAMIGLIA NUMEROSA DI FRATI .


FINE DELLA PARTE QUARTA

LAUS DEO .

Pax et Bonum


Francesco di Santa Maria di Gesù
Terziario Francescano


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MEMORIE STORICHE SUL CONVENTO DEI FRATI MINORI CAPPUCCINI DI SORTINO , PUBBLICATE DAL M. R. P. SAMUELE CULTRERA OFM CAPPUCCINO .
( 1955 ) .

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Visitare il Sito :
www.fraticappuccinisiracusa.it/fragiuseppemaria/

mercoledì 16 maggio 2012

Memorie Storiche dei Frati Minori Cappuccini di Siracusa , sul colera del 1837. Parte Terza .




MEMORIE STORICHE DEI FRATI MINORI CAPPUCCINI DELLA PROVINCIA MONASTICA DI SIRACUSA , RACCOLTE E PUBBLICATE DAL M. R. P. SAMUELE CULTRERA MINISTRO PROVINCIALE DELLA STESSA . ( 1895 ) .

PARTE TERZA


“ I CAPPUCCINI NEL COLERA DEL 1837 ”

Dagli anali dell’Ordine e dalle tradizioni popolari chiaramente si rileva che in tutte le pestilenze con cui IDDIO ha punito le colpe degli uomini , prevaricatori in ogni tempo dell’immacolata legge , i Cappuccini
ARDENTI DEL FUOCO CELESTE CHE CRISTO RECO’ SULLA TERRA
sono stati dei primi a prestare Pietosa assistenza ai colpiti dei rio malore ,
a soffrire ed anche a morire per i loro fratelli
che portano l’immagine del CREATORE ,
e sono stati REDENTI con lo stesso SANGUE DIVINO DEL NAZARENO .
In questo secolo di traviamenti e di politiche innovazioni l’Europa si è vista invasa da nuova crudelissima peste importata dall’Oriente nell’Inghilterra e poi estesa dovunque , quale dissero i malevoli essere opera dei governi .
Nei primi di Luglio del 1837 essa che CHOLERA MORBUS si appella , dal continente passava a gettare nella costernazione la Sicilia , ove successero popolari tumulti e private vendette . Ostinati i nemici del Governo passato nell’idea che tal male fosse cagionato da opera umana , ne davano le più strane spiegazioni , e l’Avv. Mario Adorno da Siracusa pazzamente gloriavasi in un suo manifesto , che facea il giro dell’Europa , di aver discoperto non altro essere il supposto morbo micidiale che il risultamento unico e solo di polvere e liquidi venefici , i quali agiscono nelle sostanze cibarie , nei potabili e sin anche per la via degli organi respiratori , infettando l’aria con micidiale fetore . Quindi conchiudeva che il colera aveva trovato sua tomba nella patria dell’immortale Archimede .
Belle parole che non ad altro servivano se non a muovere i popoli alla rivolta , giacché il colera , grande flagello di Dio , e riapparso altre volte e sotto un Governo che non è il Borbonico , e dopo che al 1860 certi apostoli della menzogna avevano buccinato nelle piazze che non sarebbe comparso a desolare le famiglie ei paesi .
Lasciamo queste illusioni di menti esaltate , riconosciamo il colera , come ogni altra pestilenza , la fame e la guerra , per castighi della tremenda Giustizia dell’Altissimo , e veniamo all’argomento .

Sviluppatosi il morbo epidemico nella nostra Provincia , si videro in ogni paese dolorosissime scene , che la morte squallida penetrava senza ritegno o riguardi ora in questa , ora in quella famiglia , togliendo in brevissimo tempo a chi il padre ,
a chi lo sposo , la sorella , il figlio , l’amico , il benefattore .
Le acerbe pene , il pianto , il lutto si erano estesi quasi in ogni famiglia , e venivano accresciuti dal continuo girar dei carri , ove si raccoglievano i cadaveri per trasportarli a sepoltura , e dai gemiti , i singhiozzi , le voci pietose dei superstiti che salivano sino al TRONO DI DIO per ottenere MISERICORDIA e PERDONO
ai vivi e ai trapassati .
In tali sventure che straziano il cuore l’unico conforto è la Religione che ci accompagna dalla culla alla tomba , e che mentre indirizza Suffragi per gli estinti , conforta con la sua dottrina i viventi .
QUALE AIUTO PERCIO’ SPIRITUALE NON APPRESTA IN TALI CALAMITA’ LA PRESENZA DI UN MINISTRO DI TALE RELIGIONE CHE , PENETRATO DELLO SPIRITO DI ESSA , QUALE AMOROSO SAMARITANO RISANA LE MORALI FERITE LASCIATE NEL CUORE DAL PECCATO E LENISCE IL DOLORE CON LA SPERANZA DI UN PREMIO ETERNO ?
I Cappuccini in ogni paese , conoscendo la PROPRIA MISSIONE , appena sviluppatosi il morbo fatale cominciarono a compiere con eroismo e senza timor di pericolo il loro affettuoso MINISTERO , sia amministrando di giorno e di notte i Sacramenti , sia assistendo gli agonizzanti , sia esortando i superstiti alla rassegnazione , sia Pregando per coloro che erano passati all’altra vita , sia procurando soccorsi alle povere famiglie degli estinti , restando alcuni di essi vittima della loro CARITA’ , come successe al Padre Fedele di Avola già lettore .
Egli era PROFONDO CONOSCITORE DELLA CLASSICA LINGUA LATINA ,
semplice e retto , un vero Israelita .
Se per caso riceveva un offesa , non si lamentava , anzi credeva che ciò fosse avvenuto per sua colpa . Se forse venia meno al suo dovere verso qualche Frate , la sera non andava a riposo , se prima non gli domandava scusa e perdono .
La sua CARITA’ NON CONOSCEVA OSTACOLI , e di essa MORI’ VITTIMA , quando infieriva in Avola ( SR ) il colera .
Di notte fu chiamato a ricevere la Sacramentale Confessione di una persona , nella quale si era manifestato il funesto malore . Ei senza perdere tempo , si alzò , corse , udì la Confessione ; ma venne pure colpito dal pestifero morbo , che tra spasimi e dolori l’indomani lo trascinò al sepolcro . Era il 26 Settembre del 1837 .
In quella generale costernazione i tristi abusavano per fare stragi e private vendette , gridando : Morte agli avvelenatori .
FU ALLORA CHE IL M. R. P. ANGELO DA SORTINO ( SR ) , UOMO DI DIO E AMANTE DELLA PACE E DELLA CONCORDIA , A SERENARE GLI ANIMI DEI SUOI CONCITTADINI , A RICONCILIARLI , A FAR DEPORRE LE ARMI ,
“ IMPUGNATO IL CROCIFISSO ”
E SEGUITO DALLA RELIGIOSA COMUNITA’ SI PORTO’ INTREPIDO NELLA PIAZZA , OVE TANTO DISSE CONTRO QUEGLI SCIAGURATI AVIDI DEL SANGUE
DI COLORO CHE STOLTAMENTE CREDEANO PROPINATORI DEL COLERA ,
CHE CON L’EFFICACIA DELLA SUA PAROLA LI CONVINSE DELLE LORO SCELLERATE RISOLUZIONI , LI CHIAMO’ ALLA CALMA E AL PERDONO E LI FECE PACIFICAMENTE TORNARE ALLE LORO FAMIGLIE .
COSI’ EGLI SALVO’ LA PATRIA DA UN’IMMINENTE CATASTROFE ,
CHE AVREBBE RADDOPPIATO IL DOLORE E LE LAGRIME NEI SUOI COSTERNATI SUOI CONCITTADINI .

Questi UOMINI Egregi che NON hanno CURATO la VITA per AMOR del Prossimo , perché ANIMATI dallo SPIRITO del SIGNORE che è CARITA’ :
“ DEUS CHARITAS EST ” ,
CI SERVANO DI ESEMPIO , DOPO CRISTO E I SUOI SANTI ,
A TRASCURARE NOI STESSI PEL BENE DEI NOSTRI FRATELLI .

La VITA dei GIUSTI si COMPENDIA in queste parole :
Essere Rigidi contro di sé , Condiscendenti e Pietosi verso gli altri sino al SACRIFIZIO della propria esistenza .


FINE DELLA PARTE TERZA

LAUS DEO .

Pax et Bonum

Francesco di Santa Maria di Gesù
Terziario Francescano


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TESTO PARZIALMENTE RIADATTATO SULLE MEMORIE STORICHE DEI FRATI MINORI CAPPUCCINI DELLA PROVINCIA MONASTICA DI SIRACUSA , RACCOLTE E PUBBLICATE DAL M. R. P. SAMUELE CULTRERA MINISTRO PROVINCIALE DELLA STESSA . ( 1895 ) .

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domenica 13 maggio 2012

Memorie Storiche dei Frati Minori Cappuccini di Siracusa . Parte Seconda .




MEMORIE STORICHE DEI FRATI MINORI CAPPUCCINI DELLA PROVINCIA MONASTICA DI SIRACUSA RACCOLTE E PUBBLICATE DAL M. R. P. SAMUELE CULTRERA MINISTRO PROVINCIALE DELLA STESSA . ( 1895 ) .

PARTE SECONDA


SECOLO XVI
FONDAZIONE DELLA PROVINCIA DEI CAPPUCCINI DI SICILIA .

La Riforma Francescana detta dei Cappuccini , col Divin soccorso , che nelle Opere Sante non vien meno , progrediva di giorno in giorno in appoggio della Chiesa e in sollievo dell’umanità , e si dilatava , fondando ovunque nuovi Conventi .
La Sicilia che fin dai tempi Apostolici ebbe la fortuna di abbracciare la Fede di Cristo , fu una delle prime contrade ad accogliere i Novelli Figli di San Francesco , che si presentavano ai popoli quali esempio di Abnegazione , di Umiltà , e di Penitenza ; mettevano pace e concordia nelle famiglie , riconciliavano i nemici , servivano gli infermi nelle pestilenze , PREDICAVANO IL CROCIFISSO , estirpavano gli errori e i vizi , ed inculcavano le virtù , che han vita e merito nella sola Chiesa di Gesù Cristo .
Da ciò quell’anelito Misterioso di ritornare alle ORIGINI , di far rivivere la prima età , di risalire e rifare il PRIMITIVO CAMMINO , riprendere ed emulare lo Spirito dei Fondatori . Or questo fermento Divino ( dolce eco del “ Siate perfetti com’è perfetto il Padre vostro ch’è nei Cieli ) possiede quella Caratteristica speciale dell’Ordine Francescano , che più di ogni altro tende irresistibilmente a risospingersi alle origini , a rivivere la sua Primavera .
In fondo al cuore di buon numero di animeche si sono raccolte e si raccolgono nella famiglia Francescana è sempre germinato questo anelito , che fa desiderare e sospirare di seguire con perfezione le Orme del Poverello ; in altri termini rinasce e rivive il bisogno di una Riforma ; perché , che cosa è mai la vita del vero cristiano e - più ancora - del Religioso , se non un’ansia permanente di volersi Riformare e Modellare sul prototipo che si è scelto a modello ?
Ultima in ordine di tempo , ebbe uno sviluppo straordinariamente rapido , in modo che , riconosciuta ufficialmente dal Papa nel 1528 , in circa vent’anni si sparse in tutta Italia .
In quel tempo - vi si dice - nella nostra Provincia di Sicilia si costumava che nel lunedì , nel mercoledì e nel venerdì di Quaresima e Avvento non si accendeva fuoco in cucina e negli altri giorni si facea cuocere una sola cosa . Quando non si digiunava , a cena non si dava altro molte volta che una fetta di zucca cruda o un po’ d’insalata , tutto l’anno . La Povertà era mirabile in tutte le cose e le discipline Lustrissime . Il vigilare era tanto , che di notte e di giorno in Chiesa non mancavano Frati a fare Orazione . Il Fervore era ammirabile nelle penitenze e cilizi . E con tutte queste austerità non c’erano malati, o erano rari .
“ La condizione dei Cappuccini era tale , che nulla paresse per loro troppo basso , ne troppo elevato ” .
Lo rivela anche all’estero uno dei più geniali scrittori , il visconte di Chateaubriand , nel suo famoso “ Il genio del Cristianesimo ” : “ Umiltà e dignità , semplicità egrandezza si accoppiano nella persona del Cappuccino , in virtù di quell’idea che accorda gli estremi e vi forma un’armonia cristiana ” .
Ciò che Vincenzo Gioberti in Italia sintetizzò in quella frase : “ Il Cappuccino è un personaggio nobile e semplice ” .
Il grande storico Cesare Cantù consacrava tale riconoscimento in una pagina della sua Storia Universale : “ Come i Gesuiti per la società colta , per il volgo sorsero i Cappuccini , che quasi all’origine divennero gli eroi delle pesti di quel secolo ” .

La prima città dell’Isola che udì la loro APOSTOLICA VOCE fu Messina .
Ed eccone il come e il quando .
Il Padre Ludovico da Reggio , famoso per Bontà di vita e zelo di Religione , dopo di aver fondati alcuni Conventi in Calabria e ricevuti dall’Ordine molti Secolari e Religiosi di altri Istituti , che erano stati COMMOSSI ALLA VISTA DELLA VITA POVERA E PENITENTE DEI CAPPUCCINI , nel 1533 mandò nella Sicilia il PADRE BERNARDINO GIORGIO , UNO DEI PIU’ EMINENTI PREDICATORI di quel tempo , acciocché vi annunziasse la DIVINA PAROLA e vi STABILISSE LA NOSTRA RELIGIONE .
COSTUI OBBEDIENTE ALLA VOCE DEL SUPERIORE , senza ritardo partì e , approdato a Messina , VI PREDICO’ CON TANTO ARDORE DI SPIRITO e copioso frutto che le anime raccoglievano dalla sua PAROLA VIVA ED EFFICACE , che quei cittadini , affezionatisi al novello ORDINE , fabbricarono in breve tempo un Convento , poco distante dalla città , E QUESTO FU IL PRIMO NELL’ISOLA .
Di poi il Buon PADRE BERNARDINO GIORGIO passò in Palermo ove dimorò qualche mese , PREDICANDO CON QUELLA SAPIENZA E ZELO , CHE GLI VENIVA DAL CIELO . In questo tempo ad istanza della stessa città che molto avea preso al AMARLO , cominciòa costruirvi un Chiostro fuori le mura . IL BENE CHE IN POCO TEMPO VI PRODUSSE IN VANTAGGIO DELLE ANIME E DELLA SERAFICA RELIGIONE FU ASSAI COPIOSO , ONDE VOLEANO I CITTADINI TRATTENERLO ; MA EGLI AVEVA LA MISSIONE DI EDIFICARE IN TUTTA L’ISOLA CONVENTI , LICENZIATOSI CON URBANI E RELIGIOSI MODI , SI PORTO’ IN CATANIA , OVE COSTRUI’ UN TERZO CONVENTO .
Intanto molte altre città faceano istanza perché vi stabilisse la NUOVA RIFORMA , ma bastevole per formare le famiglie canoniche non era il numero dei Frati venuti dalla Calabria con lo stesso Padre .
Per questo egli scrisse al Padre Ludovico da Reggio , facendogli presente che nella Sicilia molta era la MESSE , ma pochi gli OPERAI che potessero lavorare nell’UBERTOSO CAMPO DEL SIGNORE .
Padre Ludovico da Reggio NE INFORMO’ SUBITO IL GENERALE DI TUTTO L’ORDINE , pregandolo che per AMORE delle anime e la PROPAGAZIONE del SERAFICO ISTITUTO si degnasse di mandare altri Frati , i quali potessero coltivare la VIGNA DEL SIGNORE già vicina a produrre i suoi FRUTTI .
MOSSO QUESTI DA TALI LETTERE SPEDI’ ALCUNI FERVIDI PREDICATORI , con l’Opera e fatica dei quali vennero fabbricati altri Conventi , COSI’ SI FONDO’ LA PROVINCIA DEI CAPPUCCINI DI SICILIA , che poi nel 1574 , fu divisa in tre .

Costituita la Monastica Provincia di Sicilia dai Padri , che furon chiamati a governarla , si pose ogni studio perché si fosse conservata nel Serafico fervore ed estesa con la fondazione di nuovi Conventi .
In ogni città si diffondeva la fama della vita rigida dei nuovi Frati che ARDENTI di CARITA’ si prestavano al bene dei popoli con la Preghiera diurna e notturna , con l’esemplarità dei costumi , la Predicazione semplice e Apostolica e l’assistenza in ogni sventura .
La peste colpì la Sicilia nel 1576 loro accrebbe credito e divozione , giacché essi allora , non curando la propria esistenza , volarono intrepidi al servizio degli infetti , ad amministrar loro i Sacramenti , a confortarli nell’ultimo conflitto , a prepararli ai beni non fugaci dell’altra vita , PRONTI A MORIRE , ANZICHE’ VENIR MENO IN QUEST’UFFICIO DI FRATERNA CARITA’ .
Onde non fa meraviglia se a vista di tanto eroismo eran richiesti in ogni comune , e se i Capitani e gli Amministratori della pubblica azienda si portavan nei Conventi ove si celebravano i Comizi Provinciali a domandarli in nome delle popolazioni , e se i Baroni , i Conti , i Marchesi , i Principi si offrivano a fabbricare loro dei Conventi a proprie spese .
Nei tempi primitivi dell’Ordine i nostri frati oltremodo Amanti del Silenzio , della ritiratezza , dell’Orazione e della fuga del rumore della città , sceglievano di fabbricare i loro Chiostri in luoghi lontani dall’abitato , alla distanza di uno o deiu chilometri . Il loro SCOPO ERA SANTO ; però ben presto dovettero mutare indirizzo . Le popolazioni infatti li volevan più vicini per meglio godere dei loro ESEMPI e del loro Ministero .


FINE DELLA PARTE SECONDA

LAUS DEO

Pax et Bonum


Francesco di Santa Maria di Gesù
Terziario Francescano

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TESTO PARZIALMENTE RIADATTATO SULLE MEMORIE STORICHE DEI FRATI MINORI CAPPUCCINI DELLA PROVINCIA MONASTICA DI SIRACUSA , RACCOLTE E PUBBLICATE DAL M. R. P. SAMULELE CULTRERA MINISTRO PROVINCIALE DELLA STESSA . ( 1895 ) .

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giovedì 10 maggio 2012

Memorie Storiche dei Frati Minori Cappuccini di Siracusa . Parte Prima - b -





( Vera Immagine del Serafico Padre San Francesco )

MEMORIE STORICHE DEI FRATI CAPPUCCINI DELLA PROVINCIA MONASTICA DI SIRACUSA , RACCOLTE E PUBBLICATE DAL M. P. R. SAMUELE CULTRERA , MINISTRO PROVINCIALE DELLA STESSA . ( 1895 ) .


PARTE 1 - b -


“ PREFAZIONE ”

POTEVA TUTTO CIO’ AVVERARSI SENZA UN SPECIALE SOCCORSO DIVINO ?
Certo che no .
L’ALTISSIMO QUINDI PER OPERARE MERAVIGLIE SCEGLIE LE COSE PIU’ DEBOLI , A RICHIAMARE LE ANIME AL VANGELO DEL SUO FIGLIUOLO , come nella pienezza dei TEMPI scelse DODICI POVERI PESCATORI , E NEL SECOLO XIII
SAN FRANCESCO D’ASSISI ; così nel XVI elesse , fra gli altri , QUELL’UOMO AUSTERO E COMPAGNI DI LUI A MOSTRARE IN SE STESSI LA PRATICA DI QUELLE SUBLI VIRTU’ sprezzavano e che i fedeli , abbandonati alla vita molle , non curavano .
Ciò che nell’Ordine si è fatto e sofferto fu raccolto , almeno in parte , e tramandato alla Memoria dei Posteri dal Dotto Padre Zaccaria Boverio da Saluzzo in un Opera in 4 Volumi col titolo : ANNALES CAPUCCINORUM , continuata poi da altri Padri , ultimo dei quali è stato il Rev.mo Padre Pellegrino da Forlì che proseguì i nostri Annali sino al 1698 .
Il Padre Rocco da Casinale , oggi Arcivescovo di Chieti , in quattro Volumi scrisse la Storia delle Missioni Cappuccine .
Altri han dato alla LUCE Memorie Storiche di qualche Provincia dell’Ordine , come il Padre Valdemiro da Bergamo che stampò i Conventi e i Cappuccini Bergamaschi ; il Padre Filippo da Tussio : I Frati Cappuccini della Provincia degli Abruzzi ; il Padre Andrea da Paternò : NOTIZIE STORICHE DEGLI UOMINI ILLUSTRI PER FAMA E SANTITA’ E DI LETTERE CHE HAN FIORITO NELL’ORDINE DEI FF. MM. CAPPUCCINI DELLA PROVINCIA DI MESSINA IN SICILIA ;
il Padre Bonaventura da Sorrento : I Cappuccini della Provincia Monastica di Napoli e Terra di Lavoro , ecc.
Lavori preziosi son questi che serviranno a completare la STORIA dell’Ordine .
La Monastica Provincia di Siracusa , che è una delle PIU’ ANTICHE e più rispettabili della nostra RIFORMA , non ha ancora una storia .
Eppure quanti UOMINI DISTINTI PER DOTTRINA , SANTITA’ , FATICHE E ZELO , QUANTI MINISTRI GENERALI , PREDICATORI , SCRITTORI , MISSIONARI APOSTOLICI NON L’HANNO ILLUSTRATA ?
Non ci siamo adoperati a colmare un tal vuoto , sebbene in tutto , si perché scarse notizie ci sono rimaste specialmente dopo la fatale soppressione del 1866 , e si ancora perché i Padri nostri , dediti alla coltura dello Spirito e a compiere il proprio Officio , non curavano di tramandare in iscritto i fatti egregi della Provincia .
L’UMILTA’ IN ESSI ERA IN CIMA A TUTTO CIO’ CHE FACEVANO .
E’ ora nostro intendimento , dopo aver fatto paziente ricerche e raccolto sperperate memorie , di ricordare la edificante lor vita a tenore delle scarse notizie che ci sono arrivate .

Triplice intento è il fine che nel metter mano a questo lavoro ci abbiamo proposto :
1. RICORDARE AI VIVENTI I NOMI E LE AZIONI LUMINOSE DI COLORO CHE IN QUESTA SIRACUSANA PROVINCIA CI PRECEDETTERO , E CHE BEN MERITANO DI VENIR RAMMENTATI CON VIVA RICONOSCENZA , PERCHE’ FURONO ADORNI CRISTIANE VIRTU’ , E RIGIDI SIMOSTRARONO PER LA REGOLARE OSSERVANZA .
Aggiungasi che è per essi che noi possediamo i Conventi , le Biblioteche , le Chiese , gli Orti che loro COSTARONO STENTI E SUDORI ; anzi la stessa stima che ci conservano i popoli non si mantiene per la fama che essi lasciarono della loro SAPIENZA e VIRTU’ ? “ Diamo Lode , dice perciò lo Spirito Santo ”
“ ( Eccles. 44 ) , agli Uomini Gloriosi , ai nostri maggiori… Essi imperarono con la Virtù della Prudenza al popolo dei loro tempi , ingiungendo Precetti Santissimi ai sudditi… Uomini ricchi di Virtù , solleciti del decoro del Santuario , tranquilli nelle loro case .
Essi fecero ACQISTO DI GLORIA e ONORARONO le loro età . - E poi soggiunge :
“ La loro stirpe resta posseditrice dei loro beni… e pel merito di essi DURERA’ IN PERPETUO LA LORO DISCENDENZA ” .

2. PROPORRE A TUTTI , MA IN SPECIAL MODO ALLE CRESCENTI GIOVENTU’ , IN CUI SONO RIPOSTE LE SPERANZE DI UN LIETO AVVENIRE PER QUESTA NOSTRA PROVINCIA MONASTICA , QUEGLI ESEMPI DI AUSTERITA’ , DI DISTACCO , DI OBBEDIENZA , DI PUREZZA , DI CARITA’ , DI SACRIFICIO CHE CI LASCIARONO GLI ANTICHI PADRI , PERFETTI IMITATORI DI SAN FRANCESCO .
Essi furono Uomini che avevano da generosi RINUNZIATO AL MONDO , e vivevano di una vita più CELESTE che terrena , castigando la carne e nutrendo lo spirito colle Sante Virtù , Uomini che non vissero da NOI LONTANI , ma nei nostri medesimi chiostri ; celebrarono i DIVINI MISTERI NELLE NOSTRE CHIESE , sciolsero a Dio Lodi nello stesso Coro , Flagellarono i loro corpi nelle stesse stanze , e PREDICARONO LA PAROLA DI DIO nelle nostre medesime città . Se intanto il LEGGERE CIO’ che ESSI FECERO è dilettevole , deve RENDERSI ANCORA UTILE COL RISVEGLIARE IN NOI QUELLO SPIRITO DI PERFEZIONE CHE ESSI POSSEDEANO A MERAVIGLIA , PERCHE’ “ VUOTI DEL MONDO E PIENI DI DIO ” .

3. MOSTRARE CHE NON SI VIENE E NON SI STA NELLA RELIGIONE PER ALIMENTER L’INFINGARDAGGINE , COME ALCUNI MONDANI STOLTAMENTE SUPPONGONO .
L’OZIO , D’OGNI MAL RADICE , E’ CONDANNATO DA OGNI LEGGE .
LA SCRITTURA IN VARII LUOGHI IMPONE IL LAVORO AD OGNI UOMO .
NE SARA’ FORSE DISPENSATO IL FRATE MINORE ?
Tutto al contrario . San Francesco infatti , erede dello Spirito dei prime Fondatori di Ordini Religiosi , come i Santi Basilio , Agostino e Benedetto che prescrissero ai loro Discepoli varie fatiche , impone nella Regola il lavoro ; dicendo :
“ QUEI FRATI , A CUI IL SIGNORE HA DATO LA GRAZIA DI LAVORARE , LAVORINO FEDELMENTE E DIVOTAMENTE ” .
Ciò che ripete nel suo prezioso Testamento , proponendo se stesso per
esemplare :
“ ED IO LAVORAVO , E VOGLIO CHE I MIEI FRATI LAVORINO DI LAVORIZIO CHE APPARTIENE AD ONESTADE , E QUELLI CHE NON SANNO , IMPARINO , NON PER CUPIDITA’ DI RICEVERE IL PREZZO DELLA FATICA , MA PER IL BUONO ESEMPIO E DISCACCIAR L’OZIO .
Non prescrive il saggio Legislatore la qualità del lavoro , perché questo dipende dallo stato in cui ciascun si trova , ma vuole che ogni suo Frate lavori secondo la sua condizione o di Sacerdote o di studente o di laico . In ciò si sono sempre distinti i nostri Maggiori , onde quel che saremo per dire , mentre sarà , come speriamo di eccitamento ai nostri , servirà pure di risposta a coloro che i Frati riguardano come gente inutile ed oziosa .


*** Possano queste Memorie produrre nei Religiosi , nei Terziari , nei Benefattori dell’Ordine e in tutti i Fedeli che leggeranno , quell’abbondanza
di FRUTTI SPIRITUALI ,
che desidera il Glorioso San Francesco , a raccogliere i quali non ci siamo tanto affaticati con la presente pubblicazione !


FINE DELLA PARTE PRIMA - b -


LAUS DEO .

Pax et Bonum


Francesco di Santa Maria di Gesù
Terziario Francescano


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TESTO PARZIALMENTE RIADATTATO SULLE MEMORIE STORICHE DEI FRATI MINORI CAPPUCCINI DELLA PROVINCIA MONASTICA DI SIRACUSA RACCOLTE E PUBBLICATE DAL M. R. P. SAMUELE CULTRERA MINISTRO PROVINCIALE DELLA STESSA . ( 1895 ) .

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martedì 8 maggio 2012

Memorie Storiche dei Frati Minori Cappuccini di Siracusa . Parte Prima - a -




( Vera Immagine del Serafico Padre San Francesco )

MEMORIE STORICHE DEI FRATI MINORI CAPPUCCINI DELLA PROVINCIA MONASTICA DI SIRACUSA , RACCOLTE E PUBBLICATE DAL M. R. P. SAMUELE CULTRERA MINISTRO PROVINCIALE DELLA STESSA . ( 1895 ) .

PARTE PRIMA - a -


ALLA MIA DILETTA PROVINCIA MONASTICA DI SIRACUSA VERSO LA QUALE NUTRO DOVEROSI INCACCELABILI AFFETTI NELLA FIDUCIA CHE SORTA A NUOVA VITA RIFIORISCA NELLA PIETA’ E NEL SAPERE DE’ SUOI MAGGIORI CHE LA RESERO ILLUSTRE NEGLI ANNALI DELL’ORDINE E LE LASCIARONO IN RETAGGIO UN TESORO PREZIOSO DI CHIARI ESEMPI DI REGOLARE OSSERVANZA QUESTE POCHE MEMORIE RICORDI DEL PASSATO E SPERANZA PER L’AVVENIRE CON SENTITA BENEVOLENZA OFFRO .

FRA SAMUELE DA CHIARAMONTE CAPPUCCINO .


“ PREFAZIONE ”

Quando l’orgoglioso Lutero , abbandonata l’antica fede , alzava in Germania il funesto vessillo della ribellione al VICARIO DI CRISTO , e attentava con lingua impura e scritti velenosi alla purezza della cattolica Religione , l’ALTISSIMO , che indefettibile e gloriosa aveva fondata la sua Chiesa in mezzo alle fiere tempeste di questo mar del mondo , si degnò di suscitare in essa novelli Ordini regolari che piena di vita , di sapienza e di SERAFICO ARDORE , con la parola e le opere , con dottrina e l’esempio , col zelo e il distacco da ogni cosa della terra , mostrarono l’incoerenza e la turpitudine dei nuovi errori , le fatali conseguenze a cui questi trascinavano la stessa comunanza civile , e la Santità prestantissima
del Cattolicismo che riconosce per Padre , Pontefice e Maestro
l’Infallibile SUCCESSOR DEL MAGGIOR PIETRO .
Fra questi Sacri Istituti che circa quattro secoli si sono resi Benemeriti della Chiesa e dell’umanità , deve pure annoverarsi l’umile Congregazione dei Cappuccini , i quali per loro vita POVERA e PENITENTE , per la VICINANZA AL POPOLO , per lo zelo dimostrato nelle Missioni , per servizi prestati nelle guerre , nelle pestilenze , nelle carestie e in ogni pubblica e privata sventura , hanno rapito la benevolenza e l’affetto d’ogni classe di persone .
Nel noverare i Cappuccini fra i nuovi Ordini regolari fondati nel secolo XVI per opporre argine poderoso ai progressi della pertinace eresia dei pretesti riformatori , dir non intendiamo che il loro Istituto nuovo sia stato nella sua primitiva fondazione , come quelli della Compagnia di Gesù , dei Teatini e dei Barnabiti , giacché è l’Ordine dei Frati Minori istituito dal Patriarca d’Assisi nel 1208 , di cui professa la Regola , come sempre hanno dichiarato i Romani Pontefici , e particolarmente Urbano VIII nella Costituzione Salvatoris : ma nuovo lo diciamo , perché forma una religiosa Congregazione distinta da quella dei PP. Conventuali ed Osservanti , anche essi Frati Minori , ha un Ministro Generale proprio , Costituzioni proprie , abito proprio , diverso da quello degli uni e degli altri . E quindi in sé stesso un Ordine regolare e una Riforma dell’Antico Ordine Francescano , un ramo fiorente del grand’Albero piantato dal Poverello d’Assisi nell’ubertoso Giardino della Chiesa ed una porzione eletta dell’immensa famiglia Francescana , che si estende nell’antico e nuovo mondo .
Il Venerabile Padre Matteo da Bassi dei Minori Osservanti ARDENTE del Desiderio di seguir più da vicino i luminoso esempi del Padre Serafico , di osservarne con più esatto rigore la Regola e di rinnovare sulla terra i PRODIGI DI POVERTA’ ,
DI UMILTA’ E DI PENITENZA dei primi seguaci del Cristianesimo , coadiuvato nell’opera salutare da FERVIDI RELIGIOSI , non senza una
CELESTE ISPIRAZIONE e , ottenute licenza dal sommo Gerarca , cominciò un tenor di vita così rigido ed edificante che i popoli , vedano in lui e nei suoi
BEATI COMPAGNI RIFIORIRE LA MANIERA DEL VIVERE APOSTOLICO ,
ne restarono assai meravigliati , Benedicendo Iddio che per essi di un nuovo potente soccorso provvedea la diletta sua Chiesa in tempi si difficili e di tanti sviamenti dell’unico ovile di Cristo .
I FANCIULLI di Camarino , VEDENDO la prima volta questi NUOVI FRATI VESTITI DI RUVIDO SAIO E CON ROZZA FUNE AI FIANCHI , SCALZI I PIEDI E IL CAPO COVERTO DA LUNGO CAPPUCCIO , ATTONITI COMINCIARONO A GRIDARE :
“ I CAPPUCCINI ! I CAPPUCCINI ! ” .
Fu questo il NOME che loro venne imposto EX ORE INFANTIUM ET LACTENTIUM , col quale essi sin d’allora furono distinti dai popoli e dai Pontefici , e che gli stessi adottarono per significare la Nuova Riforma Francescana , alla quale appartenevano . CIO’ AVVENIVA L’ANNO 1525 .
Dicemmo che il Padre Matteo iniziò quest’Opera NON SENZA CELESTE ISPIRAZIONE ; ora aggiungiamo che gli effetti ben lo provano , tanto da potere noi oggi esclamare : DIGITUS DEI EST HIC .
Dai Frutti si conosce la pianta . Quali sono quelli del nuovo Ordine ?
Eccoli in breve .
La Riforma dei Cappuccini ebbe ben presto i suoi SANTI GLORIOSI , primo dei quali San Felice da Cantalice . Altri dalla Chiesa sono riconosciuti e Venerati quali Beati , come Diego da Cadice Apostolo della Spagna . Non pochi hanno il titolo di Venerabili . Quelli morti in ODORE DI SANTITA’ , PRODIGIOSI in vita e dopo MORTE , SONO PROPRIO INNUMEREVOLI , d’ogni Provincia , anzi d’ogni Convento . I servigi che lieti e generosi prestarono alla sofferente umanità son ben noti , e già gli annali dell’Ordine , che in parte li hanno registrati , son lì , aperti a tutti .
Non contenti di Evangelizzare i popoli cristiani , si portarono a Predicare la Fede in mezzo ai selvaggi , ai musulmani , agli eretici , agli scismatici , e molti a capo San Fedele da Sigmaringa , Protomartire di Propaganda , sostennero per la Religione GLORIOSO MARTIRIO .
Le persecuzioni e le sventure che sin dalla loro prima comparsa soffersero sono incredibili . Ingiurie , calunnie , vessazioni , malevolenze , dispetti furono scaricati contro i NOVELLI BANDITORI DEL VANGELO per renderli invisi alla Chiesa e alla società . Ma essi , sebbene poveri e sforniti d’ogni umano sovvenimento , sorretti da INVISIBILE POTENZA , di tutte le arti maligne TRIONFARONO , e si ESTESERO al benefizio dei popoli , furono richiesti dai paesi e dalle città , dai principi e dai monarchi , ottennero sublimi dignità ecclesiastiche , e ve ne furono Vescovi , Arcivescovi , Patriarchi , Nunzi Pontifici , Legati Apostolici , Cardinali ; e dovunque PROMOSSERO I DIRITTI DI DIO , della Chiesa e dei popoli con l’esempio , la parole franca e gli scritti , pressoché innumerevoli .


FINE DELLA PARTE PRIMA - a -

LAUS DEO .

Pax et Bonum


Francesco di Santa Maria di Gesù
Terziario Francescano

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MEMORIE STORICHE DEI FRATI MINORI CAPPUCCINI DELLA PROVINCIA MONASTICA DI SIRACUSA .
RACCOLTE E PUBBLICATE DAL M. R. P. SAMUELE CULTRERA MINISTRO PROVINCIALE DELLA STESSA . ( 1895 ) .


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martedì 1 maggio 2012

Padre Samuele Cultrera OFM Cappuccino , In Memoria della sua Morte , Nona e ultima Parte .





IN MEMORIA 
DEL M. R. P. SAMUELE CULTRERA 
OFM CAPPUCCINO .

NONA ED ULTIMA PARTE .


“ NEI RICORDI DEL SEGRETARIO DELL’ISTITUTO NAZIONALE DEL DRAMMA ANTICO ”

Confesso che , quando ebbi la ventura di conoscerlo personalmente , or sono quattro anni , Padre Samuele Cultrera mi era del tutto ignoto , anche come scrittore . Lo avevo talvolta intravisto , esile e minuto , la bianca barba fluente fin sul petto , che lo faceva apparire un po’ più alto di quanto in realtà non era , lo sguardo assolto e distaccato dalle cose circostanti , la fronte alta e come levigata dai pensieri . E , ogni volta , questo piccolo Frate , dal passo lento e felpato , dall’incedere UMILE ma , nello stesso tempo , con qualcosa che imponeva rispetto , destava in me , inspiegabilmente , curiosità e interesse .
Intuivo confusamente , in lui , una PERSONALITA’ diversa da un comune Frate , e la mia fantasia , chi sa perché , era sospinta ad accostare la sua figura a quella che , secondo me , doveva avere , doveva avere un Frate Egidio o un altro dei primi
“ soci ” del Serafico d’Assisi . E aver voluto perciò conoscerlo ed ascoltarne la voce che pensavo dovesse avere , anch’essa , qualcosa di segreto , di sommerso , e fluire in timbri di UMILTA’ e di forza , di dolcezza di ARDORE , insieme .
Poi , un giorno , avvenne che potei parlare con lui per la prima volta .
Ne riportai un’un impressione indimenticabile . Stava seduto al piccolo tavolo della sua cella , ingombro di libri , di giornali , di carte , e aveva vicino la macchina da scrivere . Mi accolse affabilmente sorridendo e mi invitò a sedermi accanto a lui .
Seguì qualche attimo di silenzio , ma poi la nostra conversazione si avviò agevolmente , cercando io , che già ero stato sia pur sommariamente informato della sua personalità , di condurre il discorso sulla sua attività di scrittore .
Fu così che , da allora e negli incontri successivi , a mano a mano divenuti più frequenti , io ebbi modo di intrattenermi con lui sui più svariati argomenti .
Mi parlava , con arguta modestia , dei lavori compiuti e di quelli che aveva in corso . La sua parola pacata , rotta ogni tanto come da un improvvisa leggera incrinatura che pareva inceppargli momentaneamente il respiro , gli illuminava il volto emaciato di un fugace sorriso , o si accendeva di un sostenuto ardore .
E le sue osservazioni , anche quando commentava , con straordinario acume , avvenimenti o fatti politici del giorno , erano incisive e precise , guidate da un filo logico , semplice e sicuro , ed espresse in un linguaggio che rivelava la forza con la quale , negli anni ormai lontani , aveva condotto instancabilmente , in varie parti d’Italia , con la PREDICAZIONE e con gli SCRITTI , quella campagna per la fede e la morale cristiana , che gli valse l’appellativo di APOSTOLO DELLA BUONA STAMPA .
Di Padre Samuele - APOSTOLO STORICO SCRITTORE - altri han detto o potranno dire con maggior competenza di me.
Tuttavia , a me piace ricordare in un rapido cenno perché ne parlammo spesso insieme , l’OPERA da lui INTRAPRESA CON PERSEVERANZA E FERVORE AL FINE DI AFFRETTARE , DOPO TRE SECOLI , LA BEATIFICAZIONE DEL SERVO DI DIO PADRE INNOCENZO MARCINO’ DA CALTAGIRONE , IL FAMOSO GENERALE DEI CAPPUCCINI E TAUMATURGO .
Di questo singolare ed illustre personaggio egli tesse la nota Biografia , giunta già alla terza edizione , consultando le fonti più cospicue con rigore di storico e RIVELANDO , in altro volume credo per primo , LA IMPORTANTE MISSIONE DIPLOMATICA CHE AL PADRE INNOCENZO MARCINO’ VENNE AFFIDATA DALLA SANTA SEDE , NEL 1647 , PRESSO LA REGGENTE ANNA D’AUSTRIA , ENRICO D’ORLEANS , IL CARDINALE MAZZARINO E , IN SEGUITO , PRESSO FILIPPO IV DI SPAGNA , PER LA TANTO “ BRAMATA PACE ” CHE , L’ANNO SUCCESSIVO , DOVEVA CONCLUDERE LA GUERRA DEI TRENT’ANNI .
Oltre a questa POSTULAZIONE per il Padre Innocenzo Marcinò , cui , egli attese così lungamente , pubblicando perfino un bollettino trimestrale che , in migliaia di copie , spediva per tutta l’Italia e all’Estero , aveva preso a cuore un’altra
“ CAUSA ” , quella cioè di SUOR CHIARA DI MAURO , la SIRACUSANA STIGMATIZZATA che , nel 1932 era morta - si diceva - IN ODORE DI SANTITA’ .
Per questa “ CAUSA ” , che egli sperava di avviare al buon fine - seguendo , al solito , il più RIGOROSO METODO STORICO - aveva raccolto documenti e testimonianze di rilievo , e andava via via annotando e vagliando ogni cosa per una completa relazione diretta a promuovere il REGOLARE PROCESSO .
Ma la morte è venuta a troncare tutti i PROPOSITI e le ASPIRAZIONI che egli PERSEGUIVA con FERVIDA ATTIVITA’ .
La fine è stata per lui la DOLCE e SERENA consapevolezza di trapassare nell’ETERNO REGNO al cui servizio si era votato per tutta la sua operosa esistenza : come Missionario in Brasile , come Apostolo sulle ORME di CRISTO e del Serafico San Francesco di cui era il FEDELE SEGUACE , come Giornalista e come Scrittore FECONDISSIMO . Una vita , la sua , guidata da un metodo e da una disciplina inflessibili , fatta tutta di lavoro alternato con la Preghiera , di Meditazione e di Sacrificio , con una Vocazione e una dedizione ineguagliabili , che non conobbero soste e non diminuirono mai col trascorrere degli anni e con lo acuirsi delle sue Sofferenze fisiche .
Considerato tutto questo , io penso che il vuoto lasciato dal Padre Samuele Cultrera andrà sempre più accrescendosi col passare del tempo .
A me , che l’ho conosciuto soltanto negli ultimi anni della sua vita , resta un ricordo non facilmente obliabile : di una grande amicizia , di un intelletto superiore , di un’ESEMPLARE FIGURA DI RELIGIOSO E DI UOMO , DI UN’AMABILE GRAZIA .
Nel tracciare questi cenni , mi piace ricordarlo non sul suo lettuccio , - come lo vidi l’ultima volta , - infermo e già - con lo sguardo , col pensiero - tutto rivolto all’ETERNO , mentre pian piano andava abbandonandosi fra le BRACCIA di SORELLA MORTE ; non voglio vederlo mentre , dolcemente spegnendosi , mi sussurrava con voce fioca SAREBBE ANDATO VIA avanti il Santo Natale , già prossimo , come di fatto avvenne .
Desidero invece aver sempre presente , di lui , l’IMMAGINE RESPIRANTE VITA E FORZA INTELLETTIVA , tal quale lo vedevo sovente , seduto al suo tavolo di lavoro , nella Cella o nella saletta dell’Archivio della sua Provincia Cappuccina , dove trascorreva gran parte della sua Laboriosa giornata , come in un RACCOLTO SACRARIO di STUDIO e di MEDITAZIONE , fra i libri , incartamenti e schede , fino a quando le ultime luci del giorno cedevano alle ombre della sera , che velavano il suo pallido volto , chino sulle carte , e lo rendevano più diafano e incavato .
Rievocandolo così , mi vien fatto di pensare a un altro Monaco di Tempi Remoti , a quel Pier Damiani che discorre a lungo con Dante nel XXI del Paradiso , che accettò per Obbedienza la Porpora Cardinalizia , che fu elevato agli Onori dell’Altare e proclamato Dottore della Chiesa : esempio fulgidissimo di APOSTOLICO ZELO , di vita Austera , di Candida Semplicità e di Instancabile Attività come SCRITTORE , tutto proteso e contento ne’ pensier’ contemplativi…
Anche il NOSTRO EBBE tali DONI da DIO e , a simiglianza del Damiani , schivo di fronzoli letterali , operando e scrivendo solo a GLORIA DI CRISTO , avrebbe potuto degnamente assumere per sé , come motto di fregiare il frontespizio delle sue cinquanta e più pubblicazioni , la breve dichiarazione antiretorica di quel Santo Confratello di nove secoli fa : “ Mea grammatica Christus est ” ( Ep. VIII ) .

Siracusa , Febbraio 1958 .

G. B. AREZZO DELLA TARGIA .




“ NEI RICORDI D’UN ARTISTA ”

Ho ricevuto con dolora sorpresa , il ricordino del tanto amato Padre Samuele Cultrera e ringrazio per il pensiero .
La venerazione che io avevo per Padre Samuele cresceva ogni giorno di più , ssi può dire , giacché io lo considerai sempre un UOMO di SANTA VITA , nel SENSO LETTERALE DELLA PAROLA .
Conservo tutta la CORRISPONDENZA che era sempre motivo di ELEVAZIONE SPIRITUALE ; negli ultimi tempi , poi , quel Raccomandare che si leggesse e si familiarizzasse quanto più possibile sul PURGATORIO ; e sempre , in ogni lettera , quel sereno e totale rimettersi alla VOLONTA’ del Signore per le cose grandi come per le piccine .
Da lui ho imparato a pensare alla morte con assoluta serenità e confidenza .
E da lui , nei primi anni del mio incontro ( 1939 ) ho avuto la GUIDA SICURA e ILLUMINATA per superare ogni dubbio umano , si che oggi a meno che il SIGNORE NON VOGLIA PROVARMI CON QUELLA CHE SAREBBE LA PIU’ DURA DELLE CROCI la mia fede è serena e oserei dire , radicata .
Non pensi , Reverendo Padre , leggendo queste mie parole , che io sia una brava persona : non lo sono ; sono un ingratissimo peccatore che però CONFIDA nell’aiuto della MADONNA e dei miei Protettori di arrivare al SALVAMENTO .
Ed ora vorrei PregarLA di due cose : se possibile , l’invio di un altro ricordino , giacché uno l’ho incorniciato e quest’altro vorrei portarlo con me appresso ; e se avesse una piccola Reliquia del Caro Padre Cultrera ( un pezzetto di abito o che so io ) .
L’assicuro che , senza contravvenire ai Precetti della Santa Chiesa , la terrei Carissima .
Mi piace chiudere , infine ricordando che un giorno gli scrissi che ogni giorno Pregavo anche per l’Ordine Cappuccino , mi rispose con tanta LETIZIA da far chiaramente intendere quanto fosse SANTAMENTE ATTACCATO ALL’ORDINE STESSO .

DOTT. VALENTINO BRUCHI .


FINE .

LAUS DEO .

Pax et Bonum

Francesco di Santa Maria di Gesù
Terziario Francescano


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