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lunedì 12 novembre 2012

PADRE AMBROGIO DA CALTAGIRONE PREDICATORE E PADRE GIUSEPPE ANTONIO PORTOGHESE DETTO DA COMISO PREDICATORE , CAPPUCCINI .



MEMORIE STORICHE DEI FRATI MINORI CAPPUCCINI DELLA PROVINCIA MONASTICA DI SIRACUSA , RACCOLTE E PUBBLICATE DAL M. R. P. SAMUELE CULTRERA MINISTRO PROVINCIALE DELLA STESSA . ( 1895 ) .


PADRE AMBROGIO DA CALTAGIRONE PREDICATORE E PADRE GIUSEPPE ANTONIO PORTOGHESE DETTO DA COMISO PREDICATORE CAPPUCCINI .

Di questo Buon Padre ecco quanto leggiamo nell’opera altre volte citata da Mons. Mario Mineo Iannì : << Il Solo nome di lui è un ELOGIO . Nacque da Vincenzo e Rosaria Graziano di buona famiglia , quantunque non molta agiata .
Si diede per tempo agli studi e fanciullo per l’ingegno svegliatissimo di che DIO LO FORNI’ , nella grammatica e nella retorica , e versò nella poesia latina e italiana con qualche lode , nelle scuole tolse sempre i primi posti , nelle dispute i primi onori .
Allo studio delle lettere però , sin dalla prima età , unì quelle delle virtù e fu assiduo alle più devote Congregazioni , ai Sacramenti ed alla SOLITUDINE .
Amante della SANTA PURITA’ , di qualunque parola l’avesse potuto offendere egli arrossiva ; e tredicenne trovandosi in villa e sollecitato da un’avvenente di una donna , fuggì con eroica virtù .
Si privava volentieri del pane e delle cose , che gli dava la madre e le distribuiva ai poveri .
<< A 15 anni Abbracciò la Religione Cappuccina e fornito il Noviziato ed emessi i Voti Solenni , si diede a studiare Filosofia e Teologia sotto la direzione del Padre Bernardo Suriano Caltagironese anch’esso Cappuccino , uomo distinto per PERFEZIONE , di sottilissimo ingegno , ESPERTO di Lettere Umane e DIVINE .
Appena Sacerdote fu destinato alla Cattedra , che egli ritenne tanto tempo con plauso . A lui si portavano le più INTRIGATE questioni , a lui i più DIFFICILI casi di coscienza , a lui si correva per CONSIGLI e RESPONSI , COME AD ORACOLO .
<< Riuscì Sommo Oratore e DESTO’ GRIDO FAMOSO DELLA SUA DOTTRINA E PIETA’ , COSICCHE’ I VESCOVI DI CATANIA E DI SIRACUSA L’APPROVARONO ILLIMITATAMENTE PER UDIRE LE CONFESSIONI COSI’ DEI SECOLARI E DELLE MONACHE .
L’inesorabile maniera con cui trattava il suo corpo sin da fanciullo , CREBBE CON L’ESSERE MONACO , ED USAVA ASPRI CILICI E PESANTI FLAGELLI .
Prolungava i digiuni sino a 6 o 7 mesi , NON USAVA ALTRO CHE CIBI QUARESIMALI ; ed infermo , gli si doveva imporre in VIRTU’ DI SANTA OBBEDIENZA per farli mangiare carne nei giorni vietati . Umilissimo com’era e oppresso non si lamentò mai ; onorato non si levò mai in superbia .
Infiammato di CARITA’ era tutto a tutti ; le vedove , i pupilli , gli infermi , i poveri erano soccorsi , visitati confortati DALL’INESAURIBILE SUA CARITA’ .
Lunghe inedie , geli d’inverno , incomodi d’ogni sorta , stenti e persecuzioni non cessavano del Ministero :
<< PER GUDAGNARE UN’ANIMA AVREBBE DATO LA SUA >> .
ISTITUI’ LA CONGREGAZIONE DEL SS. CROCIFISSO in Piazza Armerina , Terranova , Scicli , Ragusa , Licodia Eubea e in tanti altri paesi .
In Terranova poi altrove Istituì ancora LA CONGREGAZIONE DEI PRETI , PER L’ASSISTENZA DEI MORIBONDI .
Qui in Caltagirone iniziò LE 4 CONGREGAZIONI DEL SS. SACRAMENTO , ED ERESSE NELLA CHIESA DEL SUO CONVENTO L’ALTARE DI MARIA SS. ADDOLORATA , che aggregò al primario dei Serviti , ottenendo tutte le INDULGENZE e i PRIVILEGI di QUELLO .
Negli ultimi giorni della sua vita e nell’ultima infermità fu straordinario l’ESERCIZIO delle più PERFETTE VIRTU’ .
Chiese i Sacramenti e ricevuti Devotamente domandò l’Assoluzione Generale , che ebbero CONCESSA I FRATI MINORI DA EUGENIO IV , e mentre il Sacerdote , che gliela impartiva quelle parole :
<< restituendo te illi statui innocentiae in quo eras quando baptizatus fuisti >> lo pregò che facesse presso ; ed appena ebbe detto << in Nomine Patris et Filii et Spiritus Sancti Amen >> spirò che aveva 42 anni !…
Gli fecero Solenni Funerali nella Collegiata e Parrocchiale Chiesa di San Giuliano , con l’assistenza del Capitolo , recitandovi l’Orazione Funebre il Padre Reggente Pier Antonio da Palermo dei MM. Conventuali , la quale si diede alla luce nel 1754 , per cura del fratello di lui Padre Sebastiano , che voleva scrivere la vita .
Sul suo cadavere scrissero così : << Adm. R. P. Ambrosius Scarfia a Calatayerone , vir undique Apostolicus et SSmae . Eucharistiae eximus cultor , clarus miraculis Calatay. Obiit die 18 Decembris an. 1753 , aetatis suae 42 >> .
<< Diede alle stampe un’Orazione in Lode del R.mo Giovanbattista Zaffarana da Caltagirone Priore Generale dai Fate ben-fratelli . Lasciò preparate alle stampe-Storia degli acerbissimi Dolori della Vergine-e-La Scuola di Maria per tutti gli stati delle persone . ( 1 )
( 1 ) Biografia del Padre Innocenzo Marcinò da pag. 103 a pag. 105 .


PADRE GIUSEPPE ANTONIO PORTOGHESE DETTO DA COMISO PREDICATORE .

Era costui di nobilissimo legnaggio , nato in Portogallo , e Cavaliere Gerosolimitano .
Assai più nobile però e più illustre si rese nell’Ordine nostro per la pratica delle Virtù .
Egli all’età di 26 anni transitava questo nostro mare Africano , quando si sollevò una terribile tempesta che minacciava di sommergere la nave . Mentre tutti i passeggeri che in essa si trovavano erano atterriti e temevano di lasciare ad ogni istante la vita nelle acque , EGLI ALZO’ FIDUCIOSO GLI OCCHI AL CIELO DONDE DISCENDE OGNI VERO CONFORTO , ED INVOCATI I NOMI DOLCISSIMI DI GESU’ , DI MARIA E DI SAN GIUSEPPE , FECE VOTO DI ABBANDONARE IL MONDO E FARSI RELIGIOSO IN UN CONVENTO CHE PRIMO GLI SI PRESENTAVA NELLA CITTA , SE IL SIGNORE LO FACESSE ARRIVARE INCOLUME ALLA SPIAGGIA . FU ESAUDITO .
La nave agitata dai venti approdò a Scoglitti , vicino Vittoria .
Egli discese a terra lieto di avere scampato il pericolo e risoluto di SODDISFARE IL VOTO ; dove incominciò a cercare un Convento per vestirsi della Divisa di Frate .
Restarono attoniti i colleghi a vedere quello spirito bellicoso in uno SPIRITO DI UMILTA’ e di riconoscenza a DIO , mentre egli senza indugiare si metteva in viaggio per cercare un Convento che trovò in Comiso , ed era quello dei Cappuccini .
Entrò , espose le sue sventure e il Suo VOTO , e PREGO’ con le più vive istanze , con LACRIME e con SOSPIRI il Superiore della Provincia che ivi si trovava in Sacra Visita il Padre Giuseppe da Militello , ad ammetterlo per l’Amore del Serafico Patriarca nel Penitente Istituto .
Il Provinciale non facile a credere ad ogni spirito , prima di accettarlo nell’Ordine , lo volle assoggettare a dure prove , e fra le altre alla seguente . Vedendolo vestito con eleganza e da ricco cavaliere . ( della impugnatura della sua spada se né formò poi un calice d’oro . Così raccontano i Frati del Convento di Comiso , e molti della Provincia ) .
Andate gli disse , date al primo povero che incontrerete questo vostro abito signorile ; vestitevi dei suoi miserabili cenci
e tornate .
Il nobile Portoghese , perché era ANIMATO DA SINCERA VOCAZIONE allo stato Religioso , si mostrò pronto a tutto , uscì lieto dal Convento , nel quale poi rientrò coperto delle sdrucite vesti di un mendico , a cui aveva dato con grande ilarità le sue .
Il Superiore , avuta tal prova , con piacere della Religiosa Famiglia l’accettò , lo Vestì del nostro umile Saio , e gli mutò il nome di Don Gaspare Merrinto Pereira Moscheira di Portogallo in quello di Fra Giuseppe Antonio da Comiso , permettendogli di tenere relazioni Epistolari col solo Re di Portogallo , col quale egli aveva intimità , e ciò forse per finalizzare certi affari d’interesse , a cui rinunziava col cuore , e che sarebbe poi per rinunziare legalmente con la Professione Religiosa .
Ben presto il NOSTRO Fra Giuseppe Antonio , già Cavaliere di San Giovanni di Gerusalemme , fu ammesso come Chierico al Santo Noviziato .
Appena entrato cominciò a dare TALI SPLENDORI di sua Virtù da oscurare quella degli altri compagni . Né poteva essere diversamente , giacché la sua Vocazione era SINCERA e FERMA , e la GRAZIA aveva già MUTATO il cuore di lui che tutto BRUCIAVA di ARDENTE CARITA’ .
EGLI NON PIU’ VISSE A STESSO , ma camminò docilmente sotto l’OBBEDIENZA dei Superiori nella vita Spirituale ; non ebbe affetto a cosa alcuna temporale : non cercò le proprie soddisfazioni , non usò riguardi al suo corpo , ma si considerò sempre come TUTTO di DIO e venuto alla RELIGIONE per servizio della Monarca dei Secoli .
Una volta mangiando genuflesso a terra , come fanno tre volte alla settimana i Novizi , e avendo dinanzi un piatto di fave , non poteva frenare le LACRIME che copiose gli sgorgavano dagli occhi .
Il Superiore temendo quell’atto di umiltà e di mortificazione lo affliggesse , gli domandò del perché , ed egli con tutta sincerità rispose :
<< Piango al considerare che cibo più squisito di questo non ho mai mangiato nella mia vita >> .
Avendo compiuto con LODE e AMMIRAZIONE il SANTO NOVIZIATO , SI LEGO’ COI VOTI SOLENNI ALL’ALTISSIMO SOMMO E INFINITO BENE , e poiché anche nel secolo aveva ricevuto molta istruzione , in breve tempo venne innalzato all’ORDINE SACERDOTALE e poi eletto GUARDIANO in quel Convento e di altri ancora , giacché ove egli andava da Superiore , si VEDEVA RIFIORIRE L’OSSERVANZA REGOLARE .
Il suo Governo era quello di un PADRE , che si mostrava affabile verso tutti , ammoniva i trasgressori della REGOLA , AMAVA i Frati , li provvedeva delle cose necessarie , li esortava sempre al bene con la sua umiltà e dolcezza li richiamava ai loro Religiosi doveri ,e si mostrava il primo alla fatica e al coro , onde li preveniva con la parola e l’esempio .
Intanto bisognava nel Convento di Comiso un Maestro dei Novizi , vi fu richiamato il Padre Giuseppe Antonio per esercitare questo importantissimo Officio , che praticò con Zelo per lo spazio di venti anni .
Dal Noviziato da lui diretto USCIRONO OTTIMI RELIGIOSI CHE POI FURONO IL DECORO DELLA PROVINCIA .
Amava e faceva AMARE la Meditazione che era la SUA SPIRITUALE MAESTRA e che praticava sempre , come può rilevarsi dal fatto seguente .
Era suo costume non uscire mai dal Convento e spendere quel poco tempo che gli restava dalle ordinarie occupazioni , passeggiando nel corridoio che conduce in Coro .
I Religiosi secondo l’uso giovedì e domenica solevano uscire a diporto , e al ritorno trovavano lui , che passeggiava nel detto dormitorio . Essi gli domandavano cosa facesse in quei corridoi , ed egli rispondeva :
<< FACCIO LA GUARDIA D’ONORE AL MIO RE >> .
Intendeva parlare di CRISTO RE dei re e DOMINATORE dei dominati VIVENTE NELLA SANTA EUCARISTIA .
Quindi possiamo asserire che questo nostro Buon Confratello se ne stava in CONTINUA ORAZIONE , perché mentre passeggiava ADORAVA IL SS. SACRAMENTO nella Nostra Chiesa Conservato , oltreché molte ore della notte come del giorno passava in continuo Raccoglimento .
Ricco di Virtù e di meriti , dopo di avere ricevuto con singolare Devozione i Religiosi Conforti , morì nel Convento di Comiso , che CHIAMAVA CON AFFETTO SUA PATRIA , il dì 16 Agosto 1758 . Contava 82 anni , dei quali 56 passati nella Religione Cappuccina .
A perpetuare la fama di illustre personaggio i Religiosi furono sollecitati a fargli dipingere un ritratto che ancora si conserva nella sagresita , ove si legge questa iscrizione :
<< F. D. Gaspar Merrinto Pereira Moscheira Porthughensis Eques S. R. H. generis nobilitate illustris , virtute nobilior , relicto soeculo Cappuccinorum Ordini , sibi soliq. Deo notus sub nomine P. Ioseph Antonii a Vhomiso adscriptus , pluries Guardiani munere p. totam pene Provinciam et Tyronum Magistri officio annos ultra viginti , quam magno Religionis incremento egregie functus . Humilitate , obedientia , paupertate , oratione et in primis regularis disciplinae observantia nemini secundus . Obiit in hoc Vhomisi praedilecto Caenobio die 16 Aug. 1758 , aetatis suae 82 , Religionis vero 56 >> .


                                                                               FINE

                                                                          LAUS DEO

                                                                        Pax et Bonum


                                                        Francesco di Santa Maria di Gesù
                                                               Terziario Francescano


MEMORIE STORICHE DEI FRATI MINORI CAPPUCCINI DELLA PROVINCIA MONASTICA DI SIRACUSA , RACCOLTE E PUBBLICATE DAL M. R. P. SAMUELE CULTRERA MINISTRO PROVINCIALE DELLA STESSA . ( 1895 ) .

Per Ulteriori Informazioni Visitare il Sito :
www.fraticappuccinisiracusa.it/fragiuseppemaria/