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domenica 8 giugno 2014

IL SACRO CUORE DI GESU' A ROSOLINI - PARTE OTTAVA .






IL SACRO CUORE DI GESU' 
ROSOLINI 
La storia di due grandi tesori spirituali seminati 
da Dio nel cuore di Rosolini: 
il Santuario del Sacro Cuore di Gesù 
e il Monastero della Visitazione di Santa Maria 
a cinquanta cinque anni dalla fondazione 

Nel tornare viene con giubilo 
Il tanto auspicato ritorno (parte seconda)
In nuovo Vescovo di Noto, succeduto a Monsignor Giuseppe Vizzini, fu Monsignor Angelo Calabretta, insediato nella Diocesi Netina nel 1936. 
Monsignor Calabretta ereditò l'arduo compito di risolvere la complessa situazione patrimoniale degli immobili del Santuario e si propose di garantirne la gestione in armonia con le esigenze della Chiesa locale. Si pensò nuovamente alle Suore del Sacro Cuore di Ragusa, che anni prima avevano accolto con cordiale disponibilità Madre Carmela Aprile; nel 1936 si stese infatti, un atto di passaggio di proprietà in piena regola. Ma la soluzione si rivelò precaria: dopo poco tempo, le Suore dell'Istituto del Sacro Cuore di Ragusa lasciarono il Santuario e si trasferirono in un altro locale, messo a disposizione dalle autorità di Rosolini. 
Quello che avrete fatto al più piccolo.... 
Madre Carmela, rimasta nuovamente sola con le sue poche figlie spirituali, attinge nella fiducia in Dio e nello slancio della sua carità la forza di attuare l'opera alla quale sente di essere chiamata: aprire il cuore ai poveri, ai miseri, ai derelitti. 
Organizza, pertanto, negli anni immediatamente precedenti il Secondo Conflitto Mondiale, il rancio dei poveri una distribuzione di cibo che in alcuni periodi raggiunge i 250 pasti giornalieri. 
Con la collaborazione dell' OMNI (Opera Nazionale Maternità e Infanzia) trenta gestanti vengono assistite in modo adeguato. 
I bambini delle famiglie più disagiate vengono sottratti ai pericoli della strada con l'istituzione della prima scuola Materna di Rosolini, che nel 1939 conta ben tre sezioni con 125 bambini. 
Nasce la Casa della fanciulla, una modesta ma serena oasi di benessere e di pace per le bambine prive di genitori o provenienti da famiglie in difficoltà, aperta a tutta la provincia di Siracusa. 
Questa benefica e fervida attività non distoglie la mente e il cuore di Madre Carmela dal desiderio di vedere risolta la questione della gestione del Santuario: propone a Monsignor Angelo Calabretta la fondazione di una famiglia religiosa, che dovrebbe portare il nome di Vittime del Sacro Cuore; ma il Vescovo di Noto si dimostra perplesso, ritenendo che si possa trovare una soluzione conveniente tra gli Istituti già esistenti. 
Intanto, trascorsi i duri anni del Secondo Conflitto Mondiale e nella generale rinascita il Santuario diviene sempre più centro di spiritualità che attrae devoti da tutta la Sicilia e perfino dalle Nazioni estere, dove il flusso migratorio ha condotto gli abitanti di Rosolini. 
Grazie alle loro generose offerte e alle mutate condizioni socio-economiche, migliora l'assetto urbanistico del quartiere in cui sorge il Santuario, accanto al quale la Scuola Materna e la Casa della Fanciulla davano testimonianza della carità operosa della piccola Comunità di Madre Carmela, oramai anziana. 
Ferventi e insistenti preghiere si innalzano a Dio perché indichi la via giusta per dare sistemazione definitiva al Santuario; quand'ecco finalmente scocca l'ora di Dio e la proposta di Monsignor Angelo Calabretta viene accolta con grande speranza; perché non chiedere all'Ordine della Visitazione, il Beniamino del Sacro Cuore, di prendersi cura del Santuario e delle opere annesse? 
Verso la vestizione religiosa 
L'idea di Monsignor Angelo Calabretta di fondare a Rosolini un Monastero della Visitazione che inglobasse il Santuario del Sacro Cuore di Gesù, brillò come una scintilla nella sua mente e ancor più nel suo cuore, per le sue precedenti amichevoli relazioni con il Monastero della Visitazione di Acireale (Catania), fondato nel 1925, ultimo germoglio del grande Albero della Visitazione. 
Egli, che tanto apprezzava la spiritualità di San Francesco di Sales e il Carisma dell'Ordine della Visitazione, “scaturito” - come dichiarava lo stesso santo Fondatore – dal costato aperto del Salvatore, era convinto che proprio questa Famiglia Monastica fosse la più idonea a custodire e propagare il culto al Sacro Cuore di Gesù, fiamma del piccolo Santuario di Rosolini. 
E non era, infatti, la Visitazione la depositaria delle rivelazioni e delle promesse del Sacro Cuore confidate a Santa Margherita Maria Alacoque nella Cappella di Paray-le-Monial? 
Un misterioso vincolo sembrava legare l'umile Santuario di Rosolini a quel celebre angolo di terra di Francia, visitato dal Divin Redentore nel lontano 1860. Tali pensieri, dopo alcuni anni di riflessione, divennero un concreto progetto. Ecco che nel novembre del 1957 due “ambasciatori” di Monsignor Calabretta, Don Carlo Sigona e Don Liborio Ardilio di Rosolini, si dirigono verso Acireale (Catania) allo scopo di esporre le intenzioni del Vescovo di Noto e chiedere ufficialmente la fondazione del Monastero della Visitazione a Rosolini. 
La proposta coglie di sorpresa la comunità monastica della Visitazione di Acireale, di recente fondazione; occorre pregare, riflettere e vagliare le reali possibilità. La Madre Superiora, Madre Teresa di Sales Cusino, spirito generoso e intraprendente, intravede in quell'appello un disegno di Dio a cui sente di dover rispondere. Ritiene opportuno, innanzitutto, rendersi conto da vicino della piccola opera già esistente e insieme a Suor Maria Cecilia Berardi alla fine del mese di novembre, si reca a Rosolini. 
E' il primo atto di un discernimento che coinvolgerà la Presidente Federale dell'Italia Centro-Sud, la Reverenda Madre Anna Maddalena Benucci, e la Reverenda Madre Generale dell'Ordine della Visitazione Madre Marie Bernarde de Uriarte che risiede ad Annency. 
Entrambe, il 15 ottobre del 1958, insieme a Madre Teresa di Sales Cusino, si recano a Noto da Monsignor Angelo Calabretta, quindi proseguono per Rosolini. 
Un grosso problema si erge alla loro considerazione: il Santuario è affiancato da opere di assistenza sociale, come la Casa della Fanciulla e la Scuola Materna e la Mensa dei Poveri.....; mentre, l'Ordine della Visitazione è Ordine contemplativo, con clausura papale, che esclude le attività proprie degli Istituti di Vita apostolica; inoltre, l'opera di Rosolini dispone di un patrimonio immobiliare da gestire. 
Tutto considerato, e non senza una segreta ispirazione del Sacro Cuore, le Reverende Madri decidono di accettare la fondazione, per la quale verrà formulato e approvato dalla Santa Sede uno speciale Statuto, che autorizzi alle monache Visitandine la gestione delle opere già esistenti. 
Nel corso dell'anno 1959, mentre maturano questi avvenimenti, Suor Colomba, stanca ma felice di lasciare il Santuario in buone mani, si spegne serenamente in Dio. 
Aveva sospirato questo momento, come si rivela da una sua lettera a Madre Carmela: 
….Il Sacro Cuore la vuole per forza santa. Ma intanto voglio farmici io prima di Lei e così dal Cielo inviarLe dolci senza numero. Come sarei felice se andassi a Gesù la prima.......(Lettera di Suor Colomba a Madre Carmela, n°4). 
Si ritiene che Suor Colomba si sia offerta al Sacro Cuore per la riuscita della Fondazione. Possiamo ammirare il fervore e lo zelo che infiammarono questa discepola del Sacro Cuore e che le ispirarono una donazione totale a Dio e ai fratelli. 
Grazie cara e dolce Suor Colomba! 
Continua 
Fonte: 
“Cinquant'anni di storia 1959-2009, Monastero della Visitazione di Santa Maria-Santuario Sacro Cuore di Gesù di Rosolini”, a cura della Federazione dei Monasteri della Visitazione dell'Italia Centro-Sud. Giugno 2009


LAUS  DEO

Pax et Bonum


Francesco di Santa Maria di Gesù
Terziario Francescano