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mercoledì 14 gennaio 2015

LA VENERATA MADRE AGNESE ( PAOLINA ) DI GESU' CARMELITANA SCALZA - LA " PICCOLA MADRE " DI SANTA TERESINA DI LISIEUX - PARTE SETTIMA .



La Venerata Madre 
Agnese (Paolina)di Gesù 
Carmelitana Scalza 
La “piccola madre” di Santa Teresa di Lisieux  
Anche Maria entra al Carmelo di Lisieux 

E' appunto nel modellare le anime che Madre Agnese di Gesù dovrà spendere sempre più la sua attività. 
Già l'ultima lettera al signor Louis Martin rivela la presenza della sorella Maria in monastero. 
Suor Agnese di Gesù era più che persuasa della vocazione di questa e non vedeva bene il suo attardarsi nel mondo. Giudicando Celina in grado di poterla sostituire nell'assistenza al padre, tutto tentò per sollecitarne l'ingresso. Così le scriveva a principio del 1886: 
<< Sia per te e per me, quest'anno, il “grande anno!” Oh, sapessi come ti desidero, come sento segnato accanto al mio il tuo posto tra queste sacre mura!>>. 
L'aspirante sembrava non aver fretta di rompere i legami: il padre l'amava ed essa soffriva a lasciarlo. La sua natura indipendente – conosciamo l'esclamazione di quando era fanciulla: “Ah, sono liberissima, io!” - temeva l'assoggettamento della vita religiosa; e poi contava già ventisei anni e mezzo, e da nove anni era lei la padroncina di casa Martin. La lotta interiore che dovette sostenere, ebbe momenti penosi. Ma era un'anima generosa e retta: docile all'autorevole consiglio del suo direttore, il Rev.do Padre Pichon, gesuita, si piegò alla volontà divina. Per questo Paolina le scriveva: << Ecco per te la vera scelta della vita, di una nuova vita; la stella del mattino, irrorata di lacrime all'aurora, ma magnifica al tramonto. Sei ben fortunata che un angelo si sia trovato sul tuo cammino e ti abbia indicato quest'astro benedetto. Madre Genoveffa mi ha detto che pensava continuamente a te. E' una santa e le sue preghiere valgono ben qualche cosa. Mi raccontava che la Madre ..X, che fu sua novizia, ebbe a sostenere, come te, le medesime lotte, e non solo prima del suo ingresso ma fino alla Professione. Eppure, soggiunse, fu la più felice Carmelitana che io abbia conosciuta. Addio, Maria mia, mi piacerebbe sapere se il tuo cuore è ancora così oppresso come ieri? Nostra Madre ed io preghiamo per te>>. 
E un po' più tardi: 
<< Come sarei contenta vederti sempre felice! Sacrificherei per questo la mia felicità, sì, tutta intera. Ma Iddio non sa che cosa fare dei miei sacrifici; del resto Egli è così ricco che può arricchire e me e te, e poi. Essendo principio e fine di ogni gioia, il suo amore dona necessariamente la felicità>>. 
Suor Agnese sapeva consolare suo padre con pensieri nobili e soprannaturali: 
<< Mio caro babbo, lo sai che puoi essere fiero? Non certo di me, e di nessuna in particolare; ma per la scelta di Dio e per la speciale predilezione avuta per noi cinque. Se dovessi scrivere la tua storia, farei come la nostra Madre Santa Teresa d'Avila, la quale non voleva che si desse alla sua il nome di Vita. “Non è il libro della mia vita questo”, diceva. “E' il libro delle misericordie, il libro delle grandezze del Signore”. Ebbene, babbo mio diletto, la nostra storia è altresì per noi il libro delle misericordie del Signore. Io ne godo a pensarlo. Mi è dolce motivo di riconoscenza e di amore. E finisco su queste due parole che riassumono tutti i miei sentimenti verso il mio Padre del Cielo e verso mio Padre della terra. 
La tua perla << maggiore>>; sono il piccolo Giacobbe che ha rubato il diritto di primogenitura>>. 
 Il 15 ottobre 1886 il signor Louis Martin offriva il suo secondo olocausto, dando a Dio quella che egli chiamava con compiacenza:<<la sua grande, la sua prima>>. 
Suor Agnese di Gesù, precedendo le sorelle nella vita del Carmelo, si era sempre più persuasa della sua maternità spirituale verso di loro: di qui quella oculata vigilanza di cui circondò Maria, sua antica confidente alla Visitazione e ai Buissonnets. Già conosceva il fuoco di quell'anima e il tratto esterno un po' rude sotto cui nascondeva una soda virtù, per cui non aveva motivo di allarmarsi dinanzi alle difficoltà di adattamento. 
Dolce e virile insieme, aveva il dono di convincere, additando l'austero cammino della completa rinuncia. Al termine del noviziato lasciò alla sorella un immaginetta della Santa Madre Teresa d'Avila sulla quale davanti si leggeva: “Dio solo basta” e dietro questo testo che lei stessa aveva composto: 
<< 21 giugno 1887. Alla mia diletta sorellina, ricordo della mia uscita dal noviziato. Nell'entrare interamente nella vita religiosa sento, più che mai, il bisogno di Gesù, di Gesù solo. Non invidiamo le gioie della terra. Troppo grande è il nostro cuore perché trovi la pace nelle cose di quaggiù. Dove saremo noi fra qualche anno? Nella tomba. E chi ci amerà fino a quel punto e oltre quel punto? Lavoriamo e soffriamo, tutto il resto è vanità. Santa Teresa d'Avila, Madre mia, non dovete arrossire di queste due vostre figlie. Esse anelano alla santità, appagatene il desiderio!>>. 
Suggestivo anche questo biglietto, scritto durante i suoi esercizi spirituali e indirizzato a colei che, per il suo velo bianco di novizia, amava chiamare << colomba>>. 
<<A tante cose pensa l'agnellino; e tutte vorrebbero manifestarle alla sua piccola colomba: ma ciò richiederebbe troppo tempo. Riassumendole: non cerchiamo la gioia in questo mondo, perché le migliori e le più pure sono come l'acqua del pozzo di Giacobbe e la Samaritana si stancava di dover andare spesso ad attingere e di restare sempre con la sua sete.
Nostra Madre, Maria di San Luigi Gonzaga, è un raggio della bontà di Dio, un filo d'acqua limpida e trasparente che si stacca dal fiume eterno; ci si può dissetare, ma se vogliamo non avere più sete, dobbiamo risalire alla sorgente.
“Piccola colomba, vieni a bere insieme all'Agnello di quest'acqua zampillante fino alla vita Eterna.
Non avere più lacrime negli occhi, giacché tutto passa.
Ama molto Gesù, Lui che non manca mai.
Vola ovunque Gesù ti chiama: sii la prima dovunque, la più fedele in tutto. Dimentica la gioia che passa, e Gesù ti farà dono della gioia Eterna.
Dopo il mio ritiro spero di dartene l'esempio. Vedo chiarissimamente la volontà di Dio sopra di noi. Buona sera, piccola colomba, l'agnello di Gesù t'invia il Suo cuore>>.


Fine capitolo 7

Madre Agnese di Gesù, la “piccola madre di Santa Teresa di Lisieux, Editrice Ancora, 1956. A cura della Procura delle Missioni dei Carmelitani Scalzi – Roma.



LAUS  DEO

Pax et Bonum


Francesco di Santa Maria di Gesù
Terziario Francescano