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lunedì 29 giugno 2015

LA SANTA DELL'EUCARISTIA GIULIANA FALCONIERI DELL'ORDINE DEI SERVI DI MARIA - PARTE NONA .

La Santa dell'Eucarestia 
Giuliana Falconieri 
dell'Ordine dei Servi di Maria 






Per 34 anni Giuliana aveva fedelmente disimpegnata la carica di Priora, chiedendo spesso è vero, di essere liberata delle onerose obbligazioni che questa le apportava, e di poter passare il resto della sua vita in obbedienza e umiltà, ma non le fu possibile raggiungere mai il suo scopo, perché le suore si rifiutavano decisamente di eleggere un'altra superiora. 
Fu soltanto vicino alla fine della sua giornata terrena, quando la loro diletta Madre Giuliana aveva raggiunto il suo settantesimo anno di età, e le crescenti infermità e la malferma salute richiedevano assolutamente che fosse liberata dal grave peso, che esse scelsero Suor Giovanna Soderini a succederle, con indicibile gioia della Santa, che ora si sentiva libera per prepararsi a quel felice giorno, oramai vicino, che l'avrebbe unita per sempre al suo Diletto. 
I suoi dolori erano intensi. Mortificazioni, digiuni ed incessante lavoro avevano estenuata la sua costituzione naturalmente delicata, cagionandole un tumore allo stomaco che l'obbligava ad una completa astensione da qualunque sorta di cibo; il più piccolo sforzo che facesse per nutrirsi, era seguito da spasimi e da affannosa nausea. 
Essa però, con gli occhi rivolti al Crocifisso, sopportava silenziosamente e con gioia la sua agonia, rallegrandosi di essere degna di patire insieme a Lui. 
In quella sera, mentre giaceva morente, si presentò ai suoi occhi un calice, ancor più amaro di quello che martoriava il suo corpo verginale nelle pene dell'agonia; dinanzi a questo la sua pura anima indietreggiava, come Cristo un giorno nell'orto del Getsemani, quando: 
...ogni delitto ed ogni bruttura 
che i mortali commisero al mondo 
gli furon innanzi, qual tetra figura 
di mar nel cui torbido fondo 
Ei giaceva sommerso a morir..... 
Per la natura della malattia si vedeva impedita di ricevere la Santa Comunione, il cibo e la vita della sua anima, e noi possiamo immaginare quale debba essere stato il cordoglio provato per tale privazione dell'ardente sposa di Gesù sacramentato. 
L'angustia era estrema, ed il suo confessore fra Giacomo e le suore potevano a stento recarle un qualche sollievo. Stava ormai in procinto di spiccare il volo di questa misera terra verso quel luogo, dove “la fede cresce e l'oscurità si dilegua” ma un terribile pensiero la martoriava incessantemente. 
Era mai possibile che essa fosse destinata a non ricevere per l'ultima volta il suo Gesù – essa che fin dall'aurora della vita era vissuta per Lui e per Lui solo? 
Doveva essere questa forse la ricompensa di tutti quegli anni di lavoro, di preghiera, di digiuno e del lungo, profondo e giornaliero martirio della vita religiosa? Era mai possibile che Gesù si dimenticasse di lei? 
….il servizio perfetto a Lui reso, 
il dovere adempito con amore 
in opere, in parole, e l'innocenza 
fin a quel dì serbata senza macchia?... 
Oh, certamente no! Come poteva Giuliana morire senza di Lui? Tuttavia quando fra Giacomo, che era presente, lo fece sapere che non era possibile ricevere il Santo Viatico, ma che il suo ardente desiderio era a Gesù così caro quanto il reale ricevimento della Santa Particola, Giuliana si tranquillizzò, sostenuta da quello spirito di obbedienza e umiltà che aveva sempre avuto. 
Poi, fissando i suoi occhi morenti sulla faccia del sacerdote, lo pregò di permetterle almeno di vedere e adorare la Sacra Ostia, se non poteva riceverla. 
Il buon Padre ansioso di darle tutte le consolazioni che poteva, si affrettò a recarsi a Santa Maria di Cafaggio (la Santissima Annunziata in Firenze), e portò il Santissimo Sacramento dentro una pisside fin alla cella di Giuliana. 
Appena Giuliana scorse Nostro Signore, si gettò sul pavimento in trasporto di gioia, stendendo le sue deboli braccia in forma di croce. 




La sua faccia brillò come il sole; non più sfinita, sparuta e macilenta per l'età e la malattia, divenne anzi in un istante straordinariamente bella, come nei giorni della sua graziosa giovinezza. 
Con la massima amabilità le consorelle la rialzarono e l'adagiarono nel suo povero giaciglio. Allora con infuocati e tremuli accenti scongiurò il padre Giacomo di portarle Gesù più vicino, affinché le fosse almeno possibile di baciare con la massima riverenza la Santa Ostia, ma il sacerdote si rifiutò reputando quell'atto impossibile. 

Basilica Patriarcale di San Pietro
Santa Giuliana Falconieri 



Nona Parte 
Tratto liberamente da: Maria Conrayville, La Santa dell'Eucarestia, Santa Giuliana dei Falconieri. Ed. L'Addolorata, Basilica SS.Annunziata, Firenze 1938. 


LAUS  DEO

Pax et Bonum


Francesco di Santa Maria di Gesù
Terziario Francescano