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mercoledì 14 ottobre 2015

15 OTTOBRE SANTA TERESA DI GESU' DOTTORE DELLA CHIESA RIFORMATRICE DELL'ORDINE DEL CARMELO FIGLIA DELLA CHIESA.



 15 ottobre 

SANTA TERESA DI GESU’ 

DOTTORE DELLA CHIESA 

 Riformatrice dell’Ordine del Carmelo 

 Figlia della Chiesa 


L'orazione mentale non è altro, per me, che un intimo rapporto di amicizia, un frequente intrattenimento, da solo a solo, 
con Colui da cui sappiamo d'essere amati. 
(S. Teresa d'Avila) ... 

la porta per cui mi vennero tante grazie fu soltanto l'orazione. 
Se Dio vuole entrare in un'anima per prendervi le sue delizie 
e ricolmarla di beni, 
non ha altra via che questa, perché Egli la vuole sola, 
pura e desiderosa di riceverlo. 
(S. Teresa d'Avila) 

Chiedetegli aiuto nel bisogno, sfogatevi con Lui e non lo dimenticate 
quando siete nella gioia, parlandogli non con formule complicate ma con spontaneità e secondo il bisogno. 
(S. Teresa d'Avila)
 
Quelli che sanno rinchiudersi nel piccolo cielo della loro anima, 
ove abita Colui che la creò e che creò pure tutto il mondo, 
e si abituano a togliere lo sguardo e a fuggire 
da quanto distrae i loro sensi, vanno per buona strada
e non mancheranno di arrivare all'acqua della fonte. 
(S. Teresa d'Avila) 

Per cominciare a raccogliersi e perseverare nel raccoglimento, 
si deve agire non a forza di braccia ma con dolcezza. 
Quando il raccoglimento è sincero, l'anima sembra 
che d'improvviso s'innalzi sopra tutto e se ne vada, 
simile a colui che per sottrarsi ai colpi di un nemico, 
si rifugia in una fortezza. 
(S. Teresa d'Avila) 

 Dobbiamo ritirarci in noi stessi, anche in mezzo al nostro lavoro, e ricordarci 
di tanto in tanto, sia pure di sfuggita, 
dell'Ospite che abbiamo in noi, persuadendoci 
che per parlare con Lui non occorre alzare la voce. 
(S. Teresa d'Avila) 

 La preghiera non è qualcosa di statico, è un'amicizia che implica uno sviluppo e spinge a una trasformazione, 
a una somiglianza sempre più forte con l'amico. 
(S. Teresa d'Avila)


 RICORDIAMOCI SEMPRE DELL’AMORE DI CRISTO 
Dalle «Opere» di santa Teresa di Gesù, Vergine 
(Opusc. «Il libro della vita», cap. 22, 6-7, 14) 
Chi ha come amico Cristo Gesù e segue un capitano così magnanimo come lui, può certo sopportare ogni cosa; 
Gesù infatti aiuta e dà forza, non viene mai meno ed ama sinceramente. Infatti ha sempre riconosciuto e tuttora vedo chiaramente che non possiamo piacere a Dio e da lui ricevere grandi grazie, se non per le mani della sacratissima umanità di Cristo, nella quale egli ha detto di compiacersi. 
Ne ho fatto molte volte l'esperienza, e me l'ha detto il Signore stesso. Ho visto nettamente che dobbiamo passare per questa porta, se desideriamo che la somma Maestà ci mostri i suoi grandi segreti. Non bisogna cercare altra strada, anche se si è raggiunto il vertice della contemplazione, perché per questa via si è sicuri. E' da lui, Signore nostro, che ci vengono tutti i beni. 
Egli ci istruirà. Meditando la sua vita, non si troverà modello più perfetto. Che cosa possiamo desiderare di più, quando abbiamo al fianco un così buon amico che non ci abbandona mai nelle tribolazioni e nelle sventure, come fanno gli amici del mondo? Beato colui che lo ama per davvero e lo ha sempre con sé! Guardiamo il glorioso apostolo Paolo che non poteva fare a meno di avere sempre sulla bocca il nome di Gesù, perché l'aveva ben fisso nel cuore. 
Conosciuta questa verità, ho considerato e ho appreso che alcuni santi 
molto contemplativi, 
come Francesco, Antonio da Padova, Bernardo, 
Caterina da Siena, non hanno seguito altro cammino. 
Bisogna percorrere questa strada con grande libertà, abbandonandoci 
nelle mani di Dio. 
Se egli desidera innalzarci fra i principi della sua corte, accettiamo volentieri tale grazia. Ogni volta poi, che pensiamo a Cristo, ricordiamoci dell'amore che lo ha spinto a concederci tante grazie e dell'accesa carità che Dio ci ha mostrato dandoci 
in lui un pegno della tenerezza con cui ci segue: 
amore infatti domanda amore. 
Perciò sforziamoci di considerare questa verità e di eccitarci ad amare. Se il Signore ci facesse la grazia, una volta, di imprimerci nel cuore questo amore, tutto ci diverrebbe facile e faremmo molto, in breve e senza fatica. 
Súbdita tibi família, Dómine Deus noster, quam cælésti pane satiásti, fac ut, exémplo beátæ Terésiæ, misericórdias tuas in ætérnum cantáre lætétur. 

Cari amici, un augurio speciale di buona festa a tutto 
l’Ordine del Carmelo Teresiano e al Terz’Ordine Teresiano in modo particolare. E’ un giorno di grazia la memoria liturgica della Santa Madre Teresa di Gesù e ricordo come San Pio da Pietrelcina consigliava alle sue figlie spirituali la lettura e la meditazione delle Opere di Santa Teresa d’Avila! 
Pace e Bene! 

Francesco di Santa Maria di Gesù, Terziario Cappuccino.