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sabato 9 aprile 2016

MODELLO DI NOVIZIO FRA CANDIDO MARIA DA MAZZARINO CAPPUCCINO - PARTE NONA.




XVII 
Sempre più in alto! 

<< Non potrei farmi santo? >>, si chiedeva egli a più riprese nel Diario. 
Il fervore si custodisce e si sviluppa col raccoglimento. 
<< Oh! Com’è grande e sublime la virtù del raccoglimento! - esclama egli al 16 Giugno 1935 - L’anima raccolta no pensa che a Gesù, che a salvarsi, che a soffrire per Gesù che tanto ha sofferto per essa. L’anima raccolta sta unita con Dio e cammina a gran passi nella vita spirituale >>. << E che cosa è un religioso dissipato? Meglio rimanere nel secolo! Quattro mesi già passati nel noviziato e pensando come li avevo trascorsi, piansi, proponendo di cambiar vita >>. 
Al 24 Agosto scriveva: << Oggi incomincio gli esercizi con i miei compagni. O Gesù fa ch’io possa trarne profitto per compir bene il santo noviziato >>. << Ieri è stata giornata di ritiro - nota in Marzo - pensai agli affari della mia anima, alla mia vita interiore; feci tutti i conti, e con grande rammarico mi accorsi che molto poco ho progredito nella vita spirituale. Cosa dovrò fare? Scoraggiarmi! Mai! 
Cercherò di camminare più svelto nella via di perfezione,e di camminare sempre, senza mai stancarmi >>. 
Le giornate di ritiro le diceva << una grande grazia >>. 
Il 5 Aprile scriveva: << In questa giorno l’anima si riconcentra e pensa solo alla vita interiore… Nel ritiro bisogna vedere il bene e il male che s’è fatto, se si sono ascoltate le buone ispirazioni e profittato delle grazie di Dio… Quale gioia quando s’è progredito!… Ho progredito io?… O Gesù, io sono debole, fragile, misero peccatore, e no so se osserverò i propositi fatti di avanzarmi nella perfezione. 
Deh! Vienimi in aiuto >>. 
Più in là scrive ancora ( 7 Giugno ): << Oggi Primo Venerdì, ho fatto la quinta Comunione riparatrice al Cuore di Gesù. Oggi è giornata di ritiro, dunque giornata bella. Il ritiro spirituale è grazia del Signore verso l’anima. Com’è buono il Signore, che fa sempre grazie! Ho proposto: 1° di osservare la modestia; 2° di allontanare la grande malattia della tiepidezza, ed essere più fervoroso. Gesù, dammi forza, sostienimi per poter osservare quanto propongo >>. 
<< Primo Venerdì, ho fatto la sesta Comunione riparatrice. E’ giorno di ritiro. E necessario quindi che mi ritiri solo dentro me stesso, affinchè Gesù possa parlare con più libertà >>. 
Di qui passa all’esame, e si dice: << M’accorgo che poco ho osservato quanto proposi nel mese precedente. Gesù, dammi forza di osservare ciò che propongo. Di nuovo ora propongo di essere più fedele alle buone ispirazioni >>. 
Per la festa di Pentecoste nota: << Il Padre maestro ci ha parato tanto di questo Divino Spirito e ci ha esortato a nutrire per Lui una spiccata devozione… Ci ha esortato a prepararci bene, perché possa concedere i suoi lumi: oh come si prepararono bene gli Apostoli e Maria Santissima! >>. << Nella Santa Comunione ho domandato allo Spirito Santo il lume di conoscere la via della perfezione e di correre in essa >>. 
E’ commovente il lavoro che questo angioletto compie nel suo spirito e nel suo cuore, avvolto nel silenzio e nella solitudine; mentre dibatte generoso tra i tentacoli della carne che vorrebbe incepparne ed appesantirne il volo. 
Scrive nel Diario: << Pensando alla mia tiepidezza, ho cercato d’infervorarmi, e nella Comunione, ripensandoci ancora, ho pianto vedendo l’immensa bontà del Signore e la mia grande ingratitudine e tiepidezza, ed ho detto a Gesù: Gesù tu hai grandemente odiato la tiepidezza, fino a dire
“ Poiché non sei né freddo né caldo, comincerò a vomitarti dalla mia bocca ”.  
Comincerai tu dunque a vomitarmi? 
Com’è terribile il tuo vomito! 
E dove andrò io a cercar pace e salvezza se tu mi vomiti? 
Gesù, dammi il fuoco del tuo santo amore! Fa ch’io sia caldo e non rigettato lontano >>. 
La tiepidezza gli metteva paura e nel ritiro di Giugno scrive: << osservare la modestia e allontanare la grande malattia della tiepidezza e divenire più fervoroso: Gesù dammi forza, sostienimi, per poter osservare quanto propongo >>. 
Allorhè il 19 Maggio ebbe a sperimentare dopo la Comunione dei momenti di dolcezze sovrumane che gl’inondarono il cuore, no sapendo come ringraziare Gesù, invoca la Vergine e i Santi, e termina col dire: << Ringraziatelo per me, pregatelo che mi faccia santo >>. 


XVIII 
Esemplarità 

Un giovanetto come Fra Candido è un tesoro per un collegio, un seminario, un noviziato; poiché fornisce una lezione pratica di ordine, di disciplina, di mortificazione, di santità per coloro che lo vedono e l’osservano. Padre Simplicio inoltre s’industriava di mantenere le abitudini e le tradizioni degli antichi che avessero potuto comunque contribuire alla formazione spirituale dei giovani. << Non lo vidi mai in piedi (1), innanzi alle celle dei compagni, ma parlava con tutti in ginocchio, come esige il regolamento >>. Voleva somigliare a Gesù Cristo << egli si era compilato un quadernino per segnarvi alcune preghiere e i difetti della giornata >>. (2) << Frutto di questa vita interiore (3) custodita con tanto studio, furono la perfetta regolarità in ogni cosa, il raccoglimento continuo e il ricco corredo di virtù che ne adornarono la breve vita >>. << Bastava guardarlo, e il cuore si sentiva toccato. Stetti con lui nove mesi e il solo mirarlo m’era di sprone alla virtù >> (4). << dalla sua bocca - dice un superiore (5) - uscivano buoni consigli e parole edificanti, perché nutriva desideri di santificarsi ed essere sempre più fedele al Signore >>. 
Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei; tale parola senti, tale cor ti fai, ci dicono i proverbi. A stare con lui, c’era sempre da guadagnare nello spirito. 
<< In cappella (6) stava con compostezza massima; mani giunte o braccia conserte, non si volgeva mai indietro, ma teneva quasi sempre lo sguardo al tabernacolo >>. E questo << sguardo al tabernacolo >> lo notavano tutti. Né si finiva di osservarlo. << Fortunatamente (7) l’ebbi vicino in cappella e gustai con invidia la sua compostezza massima e l’amore a Gesù Sacramentato, con quel suo contegno estremamente raccolto >>. Anche i gesti impressionavano: << Non posso dimenticare (8) come faceva il segno della croce sempre esattamente e con molta gravità >>. Da ciò l’affermazione di colui che << a solo mirarlo si sentiva spronare alle virtù >> (9). Qualcuno era assiduo, e sembrava volerne fotografare a qualunque costo l’anima: << I suoi occhi erano semplici (10) e quando s’incontravano nei miei, affiorava alle sue labbra un dolce sorriso che mi rallegrava. Solo a mirarlo dicevo a me stesso: “ Guarda è un fanciullo! ”. e aveva l’ingenuità di un fanciullo. Sembrava leggergli nel volto: “ Dio mi vede! ” >>. 

(1) Fra Nazareno da Palazzolo. (2) Fra Placido da Sortino. (3) Fra Marino da Sortino. (4) Fra Candido da Modica. (5) Padre Enrico da Melilli. (6) Jaia Vincenzo, da Sortino. (7) Jaia Vincenzo. (8) Fra Agatangelo da Sortino. (9) Fra Cesare da Leonforte. (10) Fra Cesare da Leonforte. 

FONTE: PADRE SAMUELE CULTRERA - MODELLO DI NOVIZIO FRA CANDIDO MARIA DA MAZZARINO CAPPUCCINO SCUOLA SALESIANA DEL LIBRO ROMA 1944 - VIA TUSCOLANA 361 


LAUS  DEO

Pax et Bonum


Francesco di Santa Maria di Gesù
Terziario Francescano