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mercoledì 26 novembre 2014

BEATO MARIE JOSEPH CASSANT MONACO CISTERCENSE TRAPPISTA - PARTE QUINTA .



MARIE-JOSEPH CASSANT  
Monaco Cistercense Trappista 
Beato 
DIMORARE NEL CUORE DI GESU' 
Un esordiente convinto 


Nel dicembre del 1894, l'Abbazia di Santa Maria del Deserto subisce una grave crisi causata dalla recrudescenza delle minacce d'espulsione che ebbe inizio già nel 1880 e che interesserà tutti gli Ordini religiosi. 
Giorno dopo giorno, Joseph Cassant apprende a riconoscere ciascuno dei dodici monaci di coro dell'abbazia e dei trenta monaci conversi della comunità. Inizia ad abituarsi a percorrere il chiostro bianco dal quale si accede alle grandi sale comunitarie. Al capitolo gli viene assegnato un posto sul banco inferiore; in chiesa si abitua al suo stallo e ai canti in gregoriano dei monaci. Per comunicare con i confratelli monaci, nel rispetto del silenzio monastico, Joseph apprende anche il linguaggio dei segni. Egli osserva con rispetto Dom Candide, allora quarantenne, un aristocratico spagnolo entrato in monastero all'età di quindici anni e nove mesi. Fisicamente imponente, dall'aspetto di un grande signore, è un uomo di grande fede e di cuore. Eletto Abate nel 1881, all'età di ventisette anni, s'impegnerà alla restaurazione dell'Ordine Cistercense in Spagna. A Barcellona avrà modo d'incontrare Don Bosco il 3 marzo del 1886. Fondò in Spagna l'Abbazia di San Isidoro e l'Abbazia di Viaceli e si occuperà generosamente di svariati monasteri e di monaci per affiliarli spiritualmente all'Ordine Cistercense. Nel 1911 darà le sue dimissioni da Abate, accolte dal Capitolo generale. Si spegnerà il 17 agosto del 1915 all'età di 61 anni. 
Senza indugio, Joseph Cassant venera e ama Dom Candide come un padre e lo stesso Abate scoprirà rapidamente le qualità del giovane Joseph e lo rassicurerà nelle prove. 
Joseph, già dal suo ingresso in clausura, fu affidato al Padre André Malet. In noviziato sarà con due novizi e alcuni postulanti. In una sua lettera alla sua famiglia dell'8 dicembre del 1894, racconta: “Non ho proprio di che annoiarmi in monastero, ogni ora del giorno è impegnata. Le principali occupazioni sono lo studio e il lavoro manuale; una buona parte della nostra giornata è dedicata agli Uffici divini nella nostra chiesa monastica”. 
Joseph organizza la sua vita interiore seguendo i consigli che legge man mano nel Direttorio. Annoterà tra i suoi fogli l'inizio della sua vita monastica e le regolette che si prefigge di seguire per impiegare bene il tempo libero personale: dall'alzata mattutina Joseph stila per sé stesso un programma pieno di invocazioni e di preghiere a Gesù, all'Immacolata, a San Giuseppe e a San Bernardo. Nel redigere le sue regolette di vita interiore, si ispira alla biografia di Fra Raffaele Goulesque, una biografia che lesse con tanto profitto. Accoglie tuttavia i suggerimenti del Padre Maestro, Fra André Malet, il quale lo esorta a semplificare il Direttorio e a guardarlo e viverlo con l'ausilio della preghiera personale e con uno spirito di fiducia piena in Dio. 
Il “suo regolamento spirituale” per le domeniche e le feste ci rivela come Joseph fosse persuaso che tutto “E' DONO DI DIO”: 
“ Cammino di croce per ottenere l'amore di Gesù Crocifisso....”
“Rosario affinché la Santa Vergine mi ottenga la grazia d'amare sempre più Gesù....” 
“Ricorrere al Sacro Cuore di Gesù per ottenere la pace interiore....”  
“Litanie di San Giuseppe per resistere a tutte le tentazioni e per pensare a Dio spesso e per arrivare a comprendere i Salmi....” 
Il Direttorio suggerisce al nostro Joseph l'importanza della Regola di San Benedetto Abate ed esorta a meditare bene il Prologo della Regola per poterne fare il fondamento della vita monastica: “Accogli volentieri le esortazioni del padre, che ti ama, e mettile efficacemente in pratica. Così, con la fatica dell'obbedienza ritornerai a Dio, dal quale ti sei allontanato con la pigrizia della disobbedienza”. 
Al Capitolo 72 della Regola, San Benedetto ricorda le esigenze di una vera vita comunitaria: “.... non antepongano assolutamente nulla a Cristo, amino l'Abate con affetto umile e sincero, non cerchino il proprio vantaggio, ma quello altrui; manifestino con cuore puro carità fraterna; temano Dio con amore....; i monaci facciano a gara nell'obbedirsi a vicenda....” 
Il 21 dicembre del 1894, Joseph avrà la gioia di accogliere in monastero l'abbé Brouens, ma per la sua salute cagionevole dovrà abbandonare il postulandato dopo un mese. Quanto a Joseph, entra in ritiro per prepararsi alla vestizione monastica. Egli è determinato. Scriverà: “Mi donerò completamente a Dio, non farò altro se non la Sua Volontà; camminerò per sempre alla Sua presenza; sarò sacerdote e praticherò l'umiltà senza esitazione; farò tutto per la maggior gloria di Dio; tutto soffrirò per Dio; camminerò ogni giorno con Gesù Cristo”. 
Annoterà un punto preciso sul quale dovrà vigilare in modo particolare: “mai dovrò inorgoglirmi né ingelosirmi, con la grazia di Dio. Sarò lieto di affidare ogni mia imperfezione e le mie infermità ai miei superiori.....Obbedirò con gioia ai miei superiori, vedrò in loro Nostro Signore Gesù Cristo”. 
E Joseph comprende come la sua fedeltà nella Sequela del Signore è un dono di Dio che lui otterrà con la preghiera fiduciosa. 
Il 6 gennaio del 1895, Festa dell'Epifania, dopo l'Ufficio divino dell'Ora Prima, è accolto in Capitolo dalla comunità monastica. Il Padre Abate, Dom Candide, gli toglie gli abiti da secolare e lo riveste di una tunica, di uno scapolare e di una cappa di lana bianca, dopo lo esorta con le parole dell'Apostolo San Paolo: “ Deponi l'uomo vecchio e rivestiti dell'uomo nuovo”. 
Per la sua devozione alla Santa Vergine Maria, assumerà il nome di Marie-Joseph (Maria Giuseppe), ma è una tradizione dell'Ordine Cistercense Trappista quella di far precedere il proprio nome con quello di Maria. 
L'attende la gioia di rivedere i suoi cari genitori e la sorella Emile nella foresteria del monastero, si presenterà a loro con il suo abito monastico e prenderà parte con discrezione a quel momento di serenità tra gli affetti più cari. 


Da: Demeurer dans le Coeur de Jésus, Fr. Jean-Christophe (Abbaye Sainte-Marie-du Désert, près Toulouse). Editions Traditions Manastiques 2008. 
Traduzione e adattamento dal francese a cura di Enzo Digrandi. 


LAUS  DEO

Pax et Bonum


Francesco di Santa Maria di Gesù
Terziario Francescano