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lunedì 8 dicembre 2014

BEATO MARIE JOSEPH CASSANT MONACO CISTERCENSE TRAPPISTA - PARTE NONA .



MARIE-JOSEPH CASSANT 
Monaco Cistercense Trappista 
Beato 
DIMORARE NEL CUORE DI GESU' 
Giorno dopo giorno 

Il noviziato di fra Marie-Joseph Cassant sta per finire, insieme a quello di fra Damien. La loro professione monastica è stata fissata per la domenica del 17 gennaio del 1897, giorno in cui tutto l'Ordine Cistercense celebra la festa liturgica del Santissimo Nome di Gesù. 
I confratelli più anziani della comunità ripetono come in un antifona: “Il Signore li benedica...., questi giovani sono degni di Colui che li ha chiamati al Suo servizio”; e del resto anche l'Inno del Vespro di quel giorno benedetto e santo sembra far eco alla contentezza dei monaci: “Jesus, spes paenitentibus, quam pius es petentibus, quam bonus Te quaerentibus, sed quid invenientibus? - “Gesù, speranza di chi ritorna al bene, quanto sei pietoso verso chi Ti desidera, quanto sei buono verso chi ti cerca, ma che sarai per chi ti trova?”. 
I giorni precedenti la professione dei voti erano stati duri da sopportare: un tempo glaciale e per quel freddo intenso, in una lettera del 12 gennaio 1897 la sorella Emile, scrivendo a nome della famiglia, supplica Joseph di far ritorno a casa ma, lo rivedrà proprio il 17 gennaio, quando Joseph con la sua cocolla bianca emette i voti monastici all'Abbazia di Santa Maria del Deserto. 
La vita continua e il giovane monaco nutre una profonda fiducia in Maria Santissima e a San Bernardo. Nella apparente monotonia dei giorni, Marie-Joseph è fedelissimo negli atti comunitari: si alza puntualmente per il Mattutino, serve devotamente la Messa, si sforza di impegnarsi con le letture spirituali e lo studio. Porta sempre con sé un quadernetto dove trascrive ciò che egli reputa importante per la sua vita spirituale. Memore della sua origine contadina, gode della pace dei campi e della bellezza del paesaggio che circonda l'Abbazia, le colline che ornano l'Abbazia di Santa Maria del Deserto formano un orizzonte magnifico e favoriscono la solitudine con Dio. 
Il 2 marzo 1901 fra Marie-Joseph riceverà il Suddiaconato per le mani di Sua Ecc. Monsignor Fiard, Vescovo di Montauban, ora inizia a prepararsi con ardore al Diaconato che riceverà il 21 febbraio del 1902. 
L'ordinazione sacerdotale tuttavia pare rinviata a cause di alcune perplessità dei superiori sugli studi compiuti dal nostro fratello. La salute di Marie-Joseph è compromessa: tubercolosi polmonare! L'abate Dom Candide ne è a conoscenza e desidera con tutto il suo cuore che questo suo piccolo confratello abbia presto la gioia di essere ordinato prete, per tale ragione egli interviene presso gli insegnanti di fra Marie-Joseph affinché non ostacolino il giovane monaco. 
Padre André aiuta in tutti i modi Marie-Joseph, lo rincuora, gli è accanto come un fratello maggiore, non lo abbandona un solo istante perché ha sempre creduto nella vocazione di Marie-Joseph. L'abate, Dom Candide, affida proprio a Padre André il compito di insegnare a Marie-Joseph a celebrare la Messa: le paure iniziano a dissolversi per fare spazio, finalmente, all'Amore! 
Non si trovano vescovi disponibili per l'ordinazione...., il giovane monaco accetta l'imprevisto e attende...attende... 
Sacerdote! 
Arriva all'Abbazia Sua Eccellenza Monsignor Marre, l'abate e Padre André cercano di concordare l'Ordinazione presbiterale di fra Marie-Joseph Cassant. Il 2 ottobre del 1902 il nostro “piccolo fratello” entra in ritiro per prepararsi all'ordinazione tanto desiderata. 
Il 12 Ottobre arriva Emile, come rappresentante della famiglia. Tutto è pronto, nella Chiesa abbaziale ha inizio il canto d'ingresso della Messa: “Signore, tutto è soggetto alla Tua volontà, non vi è persona che possa resistervi”. 
Marie-Joseph pensa già alle intenzioni intime da applicare alla sua Messa: “Ottenere di morire serenamente …, e vivere sempre più unito al Cuore di Gesù perché io sia assorbito totalmente dal Suo amore.., che ogni mio respiro sia un atto d'amore!” 
Ora è sacerdote! 
Malgrado la malattia, il suo desiderio ora è uno solo: Celebrare la Messa e considerare tale azione come la più grande e la più importante della mia vita”. 
Padre Marie-Joseph supplica: Donami, mio divino Salvatore, un cuore simile al Tuo, donami il Tuo Cuore!” e aggiunge “O sarò un santo o è meglio non vivere”. 
Nella sua lettera del 1903 inviata ai suoi famigliari, prima della vigilia del Santo Natale, cerca di rassicurare i suoi di stare bene, ma il mese successivo in un'altra lettera: “La salute sembra migliorata, tossisco fin troppo,...sono un po' distante dalla comunità e sono anche dispensato dai lavori...” La famiglia comprende che Joseph si trova nell'infermeria dell'abbazia. Non riesce più a raggiungere la chiesa monastica per celebrare la Messa, lo fa in un altare vicino alla sua stanza. Si prepara a morire prendendo tutte le forze dall'Eucarestia. Confida a Padre André: Quando non potrò più celebrare la Santa Messa, il Cuore di Gesù potrà prendermi da questo mondo perché io non ho più alcun legame, senza la Messa, su questa terra”. 
L'insonnia, la stanchezza, la gravità della malattia trasfigurano il nostro piccolo fratello Marie-Joseph, nel suo quadernetto ha la forza di appuntare:La Croce è la base di ogni sorta di grazia. Accetto tutto, per amare Gesù solo tutti i giorni che mi restano da vivere”. 
Prova un grande amore per la Chiesa, sente nel più profondo del suo cuore di pregare per la salvezza delle anime, ha in cuore pure le anime sofferenti del Purgatorio, tutto affida a Dio nell'Offertorio della Messa. 
Il 31 Maggio 1903, Festa di Pentecoste, celebra la sua ultima Messa assistito da Padre André. 
Il Primo giugno gli amministrano l'Estrema Unzione nella chiesa monastica, il giovane monaco è cosciente e si associa alle preghiere della sua comunità per lui. 
Coincidenza-evocatrice: è proprio il primo giorno del mese dedicato al Sacro Cuore di Gesù e nella Messa del giorno così è scritto: “Sic nim Deus dilexit mundum, ut Filium suum unigenitum daret, ut omnis, qui credit in eum, non pereat, sed habeat vitam aeternam” (Joan. 3,16). 
Invoca mormorando: “Gesù! Vieni! ...O Maria fa che la mia morte sia come un sonno, un sonno d'amore nel Cuore di Gesù!” 
Il 15 giugno stremato: Je n'en puis plus. 
Il 16 giugno prega insieme al suo Padre spirituale: O Cuore di Gesù..., che io resti sempre nel Tuo Cuore, che la fiducia nella Tua bontà domini sempre in me: più la vita se ne va, più la morte si avvicina, più questa fiducia dev'essere grande”. 
Più tardi, ancora lucido, riceve l'assoluzione. 
Il 17 giugno con l'aiuto di Padre André si riesce a far comunicare il giovane monaco moribondo, Marie-Joseph fa il suo ringraziamento e prega: “Gesù, Maria, Giuseppe!” 
Padre André abbraccia l'ammalato e gli sussurra: “Sacro Cuore di Gesù, sei il mio amore, non è vero padre Joseph? - Marie-Joseph risponde: “Io sto morendo”. 
Padre André lascia la stanza dell'infermeria, si reca subito a celebrare Messa e la celebra ricordando il suo discepolo, prega perché Dio Padre possa rendere padre Marie-Joseph perfettamente conforme alla Sua santa volontà. 
Tornato nella stanza dell'infermeria, lo informano che padre Marie-Joseph si è addormentato serenamente nel Signore, dieci minuti dopo che lo aveva lasciato, proprio nel momento preciso in cui Padre André si accingeva a celebrare la Messa per il suo piccolo fratello. 
L'Orazione della Messa chiede per i moribondi: “Per la gloriosa intercessione della Beata e sempre Vergine Maria, liberali Signore dalla tristezza del tempo presente e fa che godano la gioia dell'Eternità”. 
Padre Marie-Joseph Cassant aveva venticinque anni. Era il Mese dedicato al Sacro Cuore di Gesù, nell'Ottava del Corpus Domini.  


Da: Demeurer dans le Coeur de Jésus, Fr. Jean-Christophe (Abbaye Sainte-Marie-du Désert, près Toulouse). Editions Traditions Manastiques 2008. 
Traduzione e adattamento dal francese a cura di Enzo Digrandi.



LAUS  DEO

Pax et Bonum


Francesco di Santa Maria di Gesù
Terziario Francescano